A tre giornate dal termine della regular season, il Bari si trova impantanato in una corsa playoff sempre più complicata. Dopo le due sconfitte consecutive contro Modena e Cosenza, la squadra di Moreno Longo è ora a quota 44 punti, a pari merito proprio con i Canarini e con il Cesena, in un terzetto che si gioca l’ottavo e ultimo posto disponibile per l’accesso alla post season.

Ma il vero nodo della stagione biancorossa è uno solo: l’attacco. Un reparto che, numeri alla mano, non ha mai trovato una vera identità, né continuità. Su 39 reti realizzate complessivamente dal Bari in questo campionato, solo 16 sono arrivate dagli attaccanti. Una statistica impietosa, che racconta più di tante parole il perché di una stagione al di sotto delle aspettative. Il ko di Cosenza, contro una squadra fanalino di coda, è stato solo l’ultimo atto di un copione ormai visto e rivisto: poca incisività, sterilità offensiva e totale assenza di idee nell’ultimo terzo di campo. Anche al “San Vito Marulla” il Bari non è riuscito a trovare la via del gol, confermando tutte le difficoltà di un reparto avanzato che fatica a lasciare il segno.

Tra i cinque attaccanti a disposizione di Longo, solo Lasagna si salva parzialmente: l’ex Verona ha messo a segno 7 reti in questo campionato, tenendo a galla il reparto in più di un’occasione. Decisamente più deludente il contributo di Falletti: per lui solo un gol, siglato lo scorso dicembre contro lo Spezia. Novakovich, partito con buone intenzioni, si è fermato a quota 3 gol, con l’ultimo timbro che risale addirittura a novembre.

Favilli ha trovato la rete in 4 occasioni, nonostante un minutaggio limitato, l’ultima delle quali nel rocambolesco pareggio per 3-3 contro il Catanzaro. E poi c’è il caso Bonfanti: arrivato nel mercato invernale con l’obiettivo di dare nuova linfa all’attacco, ha segnato una sola volta, contro il Frosinone il 2 febbraio, e poi si è perso tra prestazioni opache e panchine, collezionando soltanto un assist nelle 11 gare successive.

Con tre finali ancora da disputare, il Bari deve cambiare passo in fretta se vuole davvero credere nel treno playoff. Ma per farlo non basteranno solo grinta e volontà: serve concretezza, serve cattiveria sotto porta, serve finalmente un attacco all’altezza delle ambizioni estive. Perché senza gol, senza un terminale offensivo affidabile, ogni schema, ogni sforzo a centrocampo o in difesa rischia di essere vano. Il tempo per invertire la rotta è poco, ma c’è, complici anche i risultati arrivati dagli altri campi che hanno salvato i biancorossi da posizioni più basse in più occasioni. Ed è nei piedi degli attaccanti che passa tanto del destino di questa stagione: o si accendono ora, oppure sarà un’altra occasione mancata da archiviare con amarezza.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 03 maggio 2025 alle 20:00
Autore: Martina Michea
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