Il 12 maggio 1996 è una data storica per il Bari. Proprio in quel giorno, infatti, lo zar Igor Protti riuscì a laurearsi capocannoniere in serie A grazie alle sue 24 reti, in coabitazione con Beppe Signori della Lazio.

Un obiettivo non semplice da raggiungere. Nell’ultima giornata di campionato, al San Nicola giunse la Juventus di Vialli e Del Piero che, seppur senza obiettivi, era pronta a disputare la finale di Champions League contro l’Ajax dieci giorni dopo. Anche i biancorossi non avevano ormai più nulla da chiedere al torneo, reduci dalla matematica retrocessione in serie B giunta con l’Inter nella settimana precedente. Restava, dunque, soltanto la grossa consolazione di veder trionfare il proprio bomber.

Nel primo tempo, i bianconeri passarono in vantaggio su una punizione di Vialli, dove però fu decisivo l’autogol di Montanari che spiazzò Fontana. In pieno recupero, ecco salire in cattedra il protagonista del match: Protti, ben imbeccato da Gérson, con un tocco d’astuzia sul portiere in uscita segnò l’1-1. Tuttavia il suo 23esimo sigillo non poteva bastare, in quanto Signori aveva già timbrato il gol numero 24 nell’altra gara.

Nella ripresa, dopo un autentico assolo di Protti, la Juventus si riportò in avanti con il gran tiro di Vialli. Stimolati dallo svantaggio, gli occhi dei galletti erano rivolti solo sull’attaccante romagnolo che, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, riuscì finalmente a conquistare la vetta della classifica marcatori all’86’.

Purtroppo per il Bari, è ancora l’unico capocannoniere nella storia della massima serie ad essere retrocesso con la sua squadra. Nonostante l’amarezza per l’addio alla serie A, fu comunque tripudio tra i tifosi per il nuovo record stabilito da Protti: il miglior goleador stagionale biancorosso. Un primato tuttora imbattuto, ma fortemente insediato quest’anno dall’ottimo ruolino di Antenucci, oggi fermato dal Coronavirus.

Sezione: Amarcord / Data: Mar 12 maggio 2020 alle 21:30
Autore: Gabriele Bisceglie
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