Se è vero che tutti i gol sono importanti, momenti di giubilo per i tifosi, ce ne sono alcuni che sono fondamentali per dar vita ad imprese leggendarie. Fino alla vittoria nel derby contro il Lecce del 96/97 nessuno avrebbe mai immaginato di vedere, al termine del campionato, il Bari in serie A. 

È il 05 aprile del ‘97, ventottesima giornata del torneo di serie B, ed il Bari affronta il Lecce, lanciato verso la promozione in massima serie. Il Bari, in difficoltà fino a quella partita, non vince il derby da molto tempo. L’occasione è di quelle ghiotte perché tre punti permetterebbero non soltanto di compiere un balzo in classifica, ma anche di gettarsi alle spalle critiche e negatività. 

Per vincere determinate gare servono uomini dalle spalle larghe, calciatori abituati a combattere come gladiatori. Klas Ingesson, svedese di Ödeshög, è un guerriero, il derby non lo spaventa. Non è sicuro del posto da titolare perché dopo la brutta figura di Empoli, la terza sconfitta consecutiva per i Galletti, è tra gli indiziati ad accomodarsi in panchina. Ma Fascetti è uomo di calcio, e sa bene che un combattente è sempre pronto a rialzarsi. 

Ingesson è freddo ed impassibile nel trasformare il rigore che vale l’1-0. Non si scompone neanche quando Servidei pareggia i conti. L’1-1 sembra galvanizzare il Lecce, ma è solo un fuoco di paglia. Il vero fuoco arde nel cuore impavido di Klas Ingesson

Doll, la cui visione di gioco è lungimirante come quella che Pico della Mirandola aveva per questioni di scienza, apre di destro per l’accorrente Ingesson. Lorieri, portiere del Lecce, fiuta il pericolo e tenta un’uscita disperata. Ma è troppo tardi, Ingesson ha già sollevato il pallone con uno scavetto di sinistro che supera Lorieri e si deposita in rete. 

È il definitivo 2-1 con cui il Bari si appresta a trasformare una stagione fin lì avara di soddisfazioni in una pronta a rincorrere la gloria calcistica. A fine campionato il Bari conquisterà la serie A, ed Ingesson l’immortalità nel cuore dei tifosi biancorossi. 

Sezione: Amarcord / Data: Mer 17 giugno 2020 alle 07:00
Autore: Raffaele Garinella
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