"Sembravano venti, non undici": furono queste le parole con cui il vicepresidente della Juventus Luca Cordero di Montezemolo rese omaggio al Bari di Gaetano Salvemini il 25 novembre 1990, al termine della sfida vinta dai biancorossi per 2-0 contro la formazione bianconera. Un successo rotondo e meritato per una squadra, quella, che si affacciava al nuovo decennio carica di ambizioni, alimentate dall'imponente campagna acquisti messa su dal presidente Matarrese. 

Alla sfida dello stadio San Nicola, inaugurato pochi mesi prima per essere teatro delle notti magiche mondiali e gremito in ogni ordine di posto, i biancorossi arrivarono da terzultimi in classifica, mentre i torinesi allenati da Luigi Manfredi si trovavano in seconda posizione, ad una sola lunghezza dalla Sampdoria capolista. Ma l'entusiasmo bianconero fu spezzato nel giro di mezz'ora da un esuberante Pietro Maiellaro, che prima servì Antonio Soda, autore del gol del vantaggio biancorosso, poi propiziò l'autorete di Marco De Marchi, che sancì il definitivo 2-0.

A nulla servì il successivo arrembaggio della Juventus, che non riuscì a piegare la resistenza di un Bari sfavorito e penalizzato dalle pesantissime assenze di pedine fondamentali quali Joao Paolo, Raducioiu, Loseto e Cucchi. Fu successo biancorosso, che mandò in visibilio un San Nicola vestito a festa.

A fine stagione il Bari di Salvemini chiuse a quota 29, con ben quattro lunghezze di vantaggio (allora distacco rilevante, dato che i punti per il successo erano due) sul Lecce, retrocesso in quindicesima posizione. Un risultato comunque soddisfacente, a differenza di quello della Juventus, che terminò un anno più che deludente in settima posizione, lontana dai posti di vertice. 

Sezione: Amarcord / Data: Mar 12 maggio 2020 alle 09:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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