Una vittoria di platino. Quasi pazzesca per come maturata, in inferiorità numerica. Il Bari ha dettato la legge del più forte anche con un uomo in meno, certificando - ammesso che ce ne fosse ancora bisogno - un gap abissale con tutte le altre. Contro il Gela, dopo un primo tempo sfortunato caratterizzato dalla rete ospite su rigore (e la contestuale espulsione di Aloisi), il Bari ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, si è compattato, ha continuato ad attaccare come se non fosse successo nulla e ha trovato prima un episodio fortunato poi una deviazione, tutta voluta, dell'uomo subentrato dalla panchina per dare una mano.

E che mano! Il colpo di testa di Iadaresta, la specialità della casa, ha deciso il match. Più di qualcuno è rimasto sorpreso dall'ennesima panchina dell'ariete, fin qui troppo spesso defilato nelle gerarchie. L'ex Latina, da professionista maturo, ha timbrato il tabellino nel momento del bisogno e con la solida educazione che lo contraddistingue ha lasciato il suo segno.

Anche il suo nome, ora, avrà un posticino nel libro della promozione del Bari. La gara col Gela, invece, rientrerà indubbiamente nelle pagine dalla caratura più emozionale del torneo. 

Non era affatto semplice, serviva una grande reazione, serviva un grande Bari. C'è stato, anche quando ha giocato gli ultimi minuti in nove per la seconda gara consecutiva. Il traguardo si avvicina: la sensazione è che oggi, ancor più che altre volte, il Bari se lo sia proprio meritato.

Sezione: Copertina / Data: Dom 31 marzo 2019 alle 21:00 / Fonte: di Davide Giangaspero
Autore: Redazione TuttoBari
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