Nel giorno della Santa Pasqua è innanzitutto doveroso augurare i migliori auguri a tutti i lettori e tifosi biancorossi. Una Pasqua finalmente serena per il popolo barese gioiosa di aver centrato la promozione nella serie cadetta dopo anni di delusioni e sofferenze.

Era difficile ad inizio campionato ipotizzare che il Bari sarebbe stato promosso con tre giornate di anticipo. Una stagione trionfale iniziata con mille difficoltà, una rosa da reinventare, un ritiro macchiato dal Covid ed una società che iniziava a perdere credibilità per aver disatteso le aspettative della tifoseria.

Un doveroso ringraziamento va soprattutto al Presidente Luigi De Laurentiis che ha saputo fare tesoro degli errori commessi. Scindere la gestione Napoli con quella barese ed affidare il ruolo di Direttore Sportivo a  Ciro Polito uomo di calcio, ex portiere e soprattutto uomo spogliatoio è stata la chiave vincente.

Rispetto alle stagioni passate a Polito è stata affidata carta bianca. La scelta dell’allenatore ed una rosa rivoluzionata fino all’ultimo giorno di mercato sono stati i primi passi di un lavoro che nel corso della stagione è stato da 10 e lode. Polito è stato apprezzato non solo per i valori da dirigente ma soprattutto per quelli umani. Un uomo che ha saputo prendere di petto la piazza barese, che ha condotto un gruppo come fosse la sua famiglia soprattutto nei momenti difficili della stagione. Il riconoscimento della tifoseria biancorossa all’uomo Polito è il più grande attestato di stima verso un dirigente che il Bari deve cercare in tutti i modi di blindare per costruire i futuri successi.  

Nell’immediato futuro il Bari non potrà fare a meno di mister Mignani. Un allenatore che nel corso della stagione ha diviso un po' la piazza tra chi gli rimproverava di non praticare un bel gioco e chi invece esaltava la solidità e la concretezza della sua squadra. Se nel girone d’andata il Bari ha mostrato maggior brillantezza e spettacolarità, nel girone di ritorno la squadra di Mignani ha badato più alla sostanza. La difesa apparsa nella prima parte di stagione facilmente penetrabile, dopo le sconfitte casalinghe con Messina e Campobasso è diventata nella seconda parte di stagione il vero punto di forza. E’ bene sottolineare che non sempre il bel gioco è sinonimo di successi. La forza del gioco di Mignani è proprio la sua praticità. Un calcio ben interpretato da chiunque fosse il calciatore schierato in campo. Vincere qualunque sia la categoria non è mai facile. Farlo a Bari dona ancora maggior spessore ad un allenatore che sicuramente farà parlare di se negli anni a venire.    

A Luigi De Laurentiis, Polito e Mignani, il compito di costruire un gruppo che anche in serie B dovrà recitare il ruolo da protagonista. La serie cadetta certamente non è il punto di arrivo ma la base per ripartire verso la serie che più compete ad una città capoluogo di regione e con un bacino d’utenza da serie A.

Il lavoro nel costruire una rosa all’altezza per la serie B non sarà facile. Fondamentale sarà ringiovanire un organico un po' avanti con l’età. Gli under in tal senso in serie B assumono un ruolo fondamentale in virtù delle norme vigenti.

Chiosa finale sul Derby pareggiato ieri dal Bari in terra Ionica. Doveva essere l’occasione per sfatare il tabù Iacovone ed invece è stata una classica partita di fine stagione nel quale entrambi le squadre ad obiettivi raggiunti non hanno spinto il piede sull’acceleratore per conquistare l’intera posta in palio. Ci si è accontentati di uno scialbo 0 a 0 che sicuramente non avrà entusiasmato gli oltre 10 mila tifosi tarantini accorsi allo stadio ed i tifosi baresi che speravano di centrare la prima vittoria in una partita di campionato, allo stadio Iacovone, contro gli acerrimi rivali tarantini. 

Sezione: Copertina / Data: Dom 17 aprile 2022 alle 12:00
Autore: Massimiliano Ranieri
vedi letture
Print