Palmiro Di Dio, ex centrale difensivo classe 1986, pur avendo disputato una sola stagione nella prima squadra dei galletti, ha un passato biancorosso di tutto rispetto.

Il difensore nativo di Benevento, infatti, ha vissuto negli anni ’90 del secolo scorso una lunga trafila nelle giovanili biancorosse, cominciata negli Allievi Nazionali. Il trentaseienne, che oggi ha lasciato il calcio per dedicarsi ad una carriera da commercialista in Svizzera, ricorda bene quegli anni giovanili nel capoluogo pugliese.

In esclusiva ai nostri microfoni racconta: “Quella di Bari è stata una tappa fondamentale, per la mia crescita professionale, quando ero poco più di un bambino. Per questo, rimane nel mio cuore. Poi, il mio percorso professionale si è sviluppato altrove, perché non venni ritenuto all’altezza dei galletti. Ecco la ragione per cui, qualche anno più tardi, quando arrivò la richiesta della società biancorossa, non esitai ad accettare, anche per un riscatto mio personale.”

Dopo le esperienze, da professionista, con Ternana, Fermana ed Acireale, per Di Dio arrivò la grande occasione in A, con la Reggina di Mazzarri, capace di salvarsi in massima serie nonostante una pesante penalizzazione, nel 2007.

E fu allora, nell'estate dello stesso anno, che il difensore si vide recapitare l’offerta del Bari, che lo prelevò in prestito secco dalla Ternana: “C’era Materazzi, in panchina, e l’inizio non fu dei migliori. Giocai pochissimo, all’inizio, tanto da dover chiarire questo aspetto con l’allenatore. Poi, in una gara a Cesena, da titolare, feci una grande partita, e mi presi il posto nell’undici iniziale nelle successive quattro partite.”

Poi, arrivò un infortunio al piede che condizionò il suo rendimento: “Non solo in quella stagione, avrei fatto un’altra carriera, senza quell’inconveniente. Comunque, a dicembre arrivò Conte come nuovo allenatore. E capii subito che sarebbe stato un grande tecnico. Era maniacale, nell’organizzazione della giornata dei calciatori, ed a livello tattico un grande insegnante. Curava molto anche l’alimentazione del gruppo. Sapevo che sarebbe arrivato a grandi livelli. Feci un gol al Chievo, al suo esordio al S. Nicola. Poi, quel problema fisico non mi lasciò in pace per tutta l’annata.”

Il Bari, con il trainer leccese, si salvò agevolmente, e Di Dio tornò alla Ternana, dopo 9 presenze complessive con i pugliesi. Ma il suo legame con la piazza resta saldo: “Questo è un grande club, rappresentante di una città fantastica, che meriterebbe di stare stabilmente in A. Il percorso iniziato dai De Laurentiis ha quest’obiettivo. Una presidenza importante garantisce un organico di spessore. Infatti, quest’anno i galletti stanno esprimendo un bel gioco, ed i risultati stanno arrivando. Il campionato è ancora lungo, ma la strada verso la B sembra tracciata. La rosa biancorossa non ha bisogno nemmeno di tanti interventi sul mercato. Deve solo continuare a fare bene come ha fatto fin qui.”

Sezione: Esclusive / Data: Ven 21 gennaio 2022 alle 17:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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