Il Bari si accinge a festeggiare la meritata promozione in B. Potrebbe già farlo domenica, in caso di successo contro l'Andria e contemporaneo insuccesso del Catanzaro a Castellammare di Stabia. A tal proposito TuttoBari.com ha intervistato Livio Manzin, che per due anni ha difeso la maglia biancorossa con 45 presenze e 8 reti: "Vivo a Torino, ma nonostante la distanza seguo con interesse le sorti dei biancorossi. Ritengo che quest'anno il successo sia dovuto ad un insieme di cose che si sono unite tra loro. Il direttore sportivo che è arrivato quest'estate conosce la categoria e ha fatto degli acquisti mirati puntando su un allenatore che fosse in sintonia con lui. Quest'anno non si è puntato sui nomi, ma su gente di categoria che ha dimostrato in tutto l'anno di essere determinante. Ho fatto per tanti anni la C e so che per vincere ci vuole la mentalità, la voglia di emergere e gente che tenga alla maglia che indossa. Tutte queste componenti ci sono state e hanno innalzato il Bari, con un ruolino di marcia che ha permesso di surclassare ogni avversario".

Nell'arco del campionato sono emersi i tanti meriti di Michele Mignani. Un tecnico, secondo Manzin, adatto alla piazza barese: "L'allenatore prima di tutto deve avere sottomano la conoscenza di tutti i suoi giocatori. Ci sono piazze storiche come quella di Bari dove non è semplice lavorare per un allenatore. Mignani è giovane ed ha ambizioni, ha trovato la sua dimensione. È stato bravo a rischiare, perché come detto in passato in molti hanno fallito, ma quando si crea un trinomio con la dirigenza e i tifosi c'è tutto per fare bene. E quando il pubblico inizia riempire lo stadio, come era ai miei tempi al Della Vittoria, è tutto uno spettacolo. Ora che c'è la promozione è giusto dare fiducia a chi ha compiuto quest'impresa. Ritengo che non bisogna fare rivoluzioni, ma puntare sull'ossatura che ha vinto. Con pochi innesti mirati si potrà fare anche bene in B".

Manzin, infine, ci tiene a fare un augurio, rivelando un piccolo aneddoto: "Questa è una piazza che non può essere diretta da personaggi ambigui o non qualificati. Ci vuole gente che abbia a cuore le sorti del Bari e credo che Luigi De Laurentiis lo abbia capito. Mi auguro che investano ancora e diano solidità alla società. Mi legano tanti ricordi a Bari, ad esempio la nascita di mia figlia. Mi sono tolto tante soddisfazioni, come la doppietta al Lecce su rigore, nei miei due anni, nonostante ci siamo salvati all'ultima giornata. Ammetto che mi mancano i panzerotti, i frutti di mare, patate riso e cozze. Manco da tantissimo, ma ho in programma di tornare la settimana del primo maggio. Se tutto va bene ci sarà stata la festa e vivrò l'entusiasmo della città".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 25 marzo 2022 alle 18:00
Autore: Claudio Mele
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