Una settimana fa, nella giornata che seguiva la vittoria del Bari contro il Catania, la rubrica chi sale e chi scende evidenziava come le note negative fossero poche, nonostante la squadra di Auteri avesse disputato un primo tempo abbastanza spento: un'ottima ripresa aveva infatti salvato i biancorossi, conducendoli al successo.

A pochi giorni di distanza la situazione si è completamente ribaltata, perché analizzando la prestazione del Bari contro il Foggia risulta davvero complesso trovare delle note positive e qualcuno da premiare. Contro i rossoneri è mancato soprattutto l'atteggiamento da grande squadra, che non può venire meno in una formazione che punta a vincere il campionato.

Se c'è qualcuno da salvare, quello è Valerio Di Cesare, non solo per i (pochi) meriti sul terreno di gioco quanto per l'atteggiamento mostrato nel post-gara. Il difensore ha fatto quello che spetta al capitano ed al leader della squadra: ci ha messo la faccia davanti alla telecamere ed ha strigliato i compagni. Da oggi bisognerà tornare al lavoro e rialzarsi in fretta, e per farlo servirà recuperare in fretta grinta e cattiveria. 

L'unico che ha provato ad emergere, oltre al capitano, è stato Mirco Antenucci che, pur non brillando, ha lottato su ogni pallone ed ha colpito un palo che poteva cambiare la gara. Per il resto c'è ben poco da salvare: disastroso Sabbione, che ha commesso il fallo da rigore, pessima prova quella di D'UrsiMarras Bianco, mai in grado di cambiare le sorti del match.

Tracciare un bilancio, ora, è forse inutile: quella di ieri è una gara da mandare in archivio al più presto, dopo aver capito quali sono stati gli errori d'approccio che hanno condizionato la partita. Ora è il momento di andare avanti, perché nulla è compromesso, e quella con il Foggia deve necessariamente restare una singola parentesi in una stagione lunga.

Sezione: Focus / Data: Lun 02 novembre 2020 alle 18:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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