Il verdetto sancito dal Consiglio Federale fa contenta la Serie A e la Serie B, che ripartiranno come sperato. A malincuore è contento anche Sibilia, il presidente della Lega Dilettanti, che a fronte di una comprovata oggettività di difficoltà per la ripartenza alza bandiera bianca. Contenti anche i calciatori e gli allenatori che si sono visti riconoscere i propri diritti e ripartiranno. Chi esce distrutto è Francesco Ghirelli, presidente della Serie C. Il numero uno della terza serie incassa un destro micidiale, che potrebbe anche essere un colpo da ko

Con il comunicato ufficiale della Figc viene sconfessata in toto la linea Ghirelli. Viene cancellata ogni decisione che l'assemblea aveva proposto. Vengono cambiate le carte sul tavolo senza che Ghirelli possa fare nulla. A gioire sono i club come Bari e Reggiana che si vedono riconoscere i propri diritti e potranno giocarsi sul campo la Serie B. E non con i bussolotti inizialmente proposti dall'ex dirigente biancorosso. E nemmeno con un mero calcolo matematico proposto nella stessa assemblea dai più molto discussa.

E' la sconfitta di una linea frettolosa, che senza alcun motivo si era schierata per la chiusura anticipata del campionato. E' la sconfitta di chi stabilisce delle regole quando non può stabilire nulla. Ed è la stessa Figc a rimarcarlo. Saranno loro a decidere come si può leggere da questo passaggio del comunicato: "Sarà competenza del Consiglio Federale determinare i criteri di definizione delle competizioni laddove, in ragione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, le stesse dovessero essere nuovamente sospese, secondo i principi di seguito indicati: individuazione di un nuovo format (brevi fasi di playoff e playout al fine di individuare l'esito delle competizioni ivi incluse promozioni e retrocessioni) e in caso di definitiva interruzione, definizione della classifica anche applicando oggettivi coefficienti correttivi che tangano conto della organizzazione in gironi e del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni".

Ma ritornando alla nostra metafora boxistica, Ghirelli barcollando ha provato ieri a rialzarsi, combinandone forse una ancora peggiore. In una nota ufficiale ieri ha scritto che: "Quello che è uscito dal Consiglio federale non mi soddisfa per nulla. Noi non siamo in grado di tornare a giocare, ce lo hanno detto anche i sessanta medici sociali, dovevamo fare gli ipocriti e non parlare il linguaggio della verità? (...) Poi qualcuno può andare a sollecitare scrivendo lettere per giocare i playoff". Una netta posizione contro la Figc e il sistema che gli ha voltato le spalle. Anche i suoi club, quelli che lo hanno seguito a spada tratta, iniziano a subbugliare.

Ghirelli si trova così in una posizione di mezzo. Scomoda. E con i suoi 60 club frammentati e definitivamente spaccati.

E poi è naturale chiedersi chi non possa riprendere. Pensare che club in chiare difficoltà economiche che rischiano il fallimento o hanno già smobilitato la squadra possano ricominciare è utopia. Ma perché club economicamente forti, che hanno votato in blocco per la disputa dei playoff, non possono riprendere? Lo ha detto del resto anche la Figc che se non si potrà ricominciare allora bisognerà giocare i playoff. In più quel passaggio finale, un j'accuse che è un chiaro riferimento a presidenti come Luigi De Laurentiis. Un'irritazione contro chi vuole difendere i propri diritti e i propri investimenti.

All'indomani di una giornata cruciale di questo 2020 calcistico, il Bari ha vinto il suo round, dopo essere stato maltrattato per settimane. Resta da vincere adesso l'intero match e spiccare il volo in altre categorie. 

Sezione: Focus / Data: Gio 21 maggio 2020 alle 10:00
Autore: Claudio Mele
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