Chissà se nella colonna sonora dei baresi che in questi giorni affollano le spiagge pugliesi c'è anche Franco Califano con la sua ''un'estate fa'', ma sicuramente questo agosto ha, per i tifosi biancorossi, un aspetto diverso e più malinconico di quello vissuto 12 mesi fa. ''Hai visto chi abbiamo preso, questo è fortissimo, te lo dico io'', oppure ''questo è l'anno buono, me lo sento'', o ancora ''con questa squadra non andremo da nessuna parte''. Sono i classici mantra estivi, con cui si è soliti commentare il calciomercato della propria squadra del cuore.

Ma, a differenza di quanto cantato dal maestro Califano, l'idea dell'autunno che arriverà crea un pizzico di malinconia non per la lontananza della persona amata, ma per la consapevolezza di dover disputare una stagione lontano da palcoscenici importanti, ripartendo dalla Serie D e dai campi di provincia. Esattamente ''un'estate fa'' il Bari concludeva il ritiro di Bedollo e si avviava verso la sfida di Tim Cup contro il Parma. Il desiderio di vedere i galletti in campo, la campagna abbonamenti al via e la caccia ad un difensore che infiammava il mercato; i tifosi biancorossi aspettavano, fra speranza ed un pizzico di disillusione dato da annate non esaltanti, l'inizio della nuova stagione. 

A distanza di un anno, i discorsi sotto l'ombrellone hanno toni ed argomenti decisamente differenti. I nomi sulla bocca dei tifosi non sono più quelli di Galano o Romizi, ma di Claudio Lotito, Nicola Canonico e di tutti gli imprenditori pronti a rilevare la squadra biancorossa. Il ritiro è durato pochi giorni, non ci sono ancora i giocatori, l'incertezza regna sovrana. Dello scorso anno rimane solo la speranza, non più di un Bari in Serie A, ma di una società seria, forte e stabile, in grado di ricondurre i biancorossi verso palcoscenici importanti. E almeno quella, probabilmente, non morirà mai. 

Sezione: Focus / Data: Lun 30 luglio 2018 alle 17:30
Autore: Raffaele Digirolamo
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