Nella gara di ieri pomeriggio contro il Picerno era tanta l'attesa per il ritorno al 'San Nicola' del beniamino Marco Romizi. Il centrocampista rossoblu ha difeso per sei stagioni il vessillo biancorosso, totalizzando 154 apparizioni condite da 4 gol. Ciò che è rimasto negli occhi di tutti è l'amore di Romizi per la maglia, sublimato nella meravigliosa stagione fallimentare nella quale ha vestito i panni del protagonista. A tre anni di distanza dall'ultima apparizione nell'Astronave, ieri Romizi è tornato nella sua seconda casa.

L'accoglienza non poteva che materializzarsi sotto forma di una miriade di applausi. Già dal riscaldamento Romizi, apparso anche leggermente emozionato, è stato ricoperto di incitamenti. Poi, come è giusto che sia, durante la partita l'ex biancorosso ha pensato al suo obiettivo di squadra, ma al pari dei suoi compagni non ha potuto far altro che assistere inerme alla superiorità del Bari. Essendo rimasto fuori rosa ad Albinoleffe nella prima parte di stagione, la condizione fisica non era neanche delle migliori, e questo spiega il suo cambio al 55'.

Al momento della sostituzione è successo però qualcosa di incredibilmente magico. Mentre dalla curva si è alzato il coro "Igor Protti facci gol", per celebrare la presenza allo stadio dell'indimenticabile Zar, in quel momento l'allenatore del Picerno Giacomarro ha optato per l'avvicendamento con Esposito. Il pubblico, che già applaudiva Protti che ringraziava la curva, ha aumentato notevolmente i battiti per salutare l'eroe che lasciava il campo.

Finita qui? Macché. Al termine della partita, con il campo ormai vuoto e i giocatori tutti rientrati negli spogliatoi, il solo Romizi passeggiava in campo, quasi come non volesse lasciare il suo teatro che aveva calcato per anni. Salutava chiunque gli passasse tra gli occhi, visibilmente provato. E mentre si alzava il coro "Marco Romizi alè" continuavano gli applausi fragorosi per un giocatore che ha onorato la maglia e per questo non verrà mai dimenticato.

Sezione: Gli ex / Data: Lun 17 febbraio 2020 alle 13:00
Autore: Claudio Mele
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