La gara del Marulla contro il Cosenza era stata presentata da tutti come la gara verità. E con forza è stata detta e ribadita una verità che ormai tutti conoscevano: il Bari è una squadra mentalmente inesistente. Le lacrime del capitano Di Cesare nella conferenza prepartita avevano già dato, in tal senso, una qualche indicazione.

L’APPROCCIO ALLA GARA – Come nella gara con il Pisa l’approccio alla gara da parte dei ragazzi di Giampaolo – l’ultimo dei colpevoli – è stato ancora una volta da horror. Dopo la rete incassata al 3° minuto da Calabresi contro i nerazzurri, a Cosenza la difesa biancorossa ha retto per appena 5 minuti. Questa volta, però, il tracollo è stato anche peggiore: al 17° la gara appariva già chiusa. Quelli del Marulla sono gli ennesimi gol incassati nella prima mezz’ora. È il sintomo, grave, di una instabilità mentale che trova le sue radici nel finale della scorsa stagione.

L’ESPULSIONE DI BELLOMO – Un’altra fotografia della gara mentalmente preoccupante del Bari di ieri è la prestazione di Nicola Bellomo. Il numero 10 biancorosso, il figlio della città, un simbolo della squadra, entra in campo al minuto 75. La sua gara, iniziata tra le proteste, finisce dopo appena 8 giri di orologio: cartellino rosso diretto per condotta antisportiva.

LA DEBACLE FINALE – Dopo l’espulsione di Bellomo, il Bari ha gettato i remi in barca, abdicando a qualsiasi possibilità di provare a pareggiare o, quanto meno, a chiudere decorosamente. Invece, cinque minuti dopo è arrivato il gol del definitivo 4-1 e ne sarebbero potuti arrivare anche altri. Sono davvero tanti i gol subiti dal Bari anche nei finali di gara, ennesimo sintomo di una squadra che non trova serenità, al di là di tutti i cambi in panchina.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 28 aprile 2024 alle 20:00
Autore: Antonio Testini
vedi letture
Print