Tre e due. Sono i numeri dei gol realizzati e incassati dal Bari nelle prime cinque giornate di questa Serie B. Appena tre le reti – Sibilli a Cremona, Nasti con il Cittadella, Chukwu a Pisa – sufficienti a portare in dote 7 punti. Questo è stato possibile grazie alla compattezza e alla solidità difensiva mostrata dalla squadra di Mignani.
A fronte di un attacco sterile, spuntato senza la forza fisica e la cattiveria di Davide Diaw, i biancorossi hanno comunque mostrato una buona tenuta da parte del reparto arretrato che ha permesso loro di non perdere mai nelle prime cinque apparizioni stagionali. Una solidità mostrata anche nella passata stagione, in cui il principale baluardo era il capitano Valerio Di Cesare.
Nei primi cinque match stagionali, però, il Bari ha dovuto rinunciare al proprio leader in ben 3 occasioni. 3 e mezzo ad essere precisi. Sì, perché Di Cesare ha saltato per squalifica la gara di Cremona (l’unica vittoria fin qui) e per infortunio le due trasferte di Terni e Pisa. Inoltre, anche nella partita di esordio al San Nicola contro il Palermo, Di Cesare ha lasciato orfano il suo compagno d’armi Vicari per un cartellino rosso al minuto 67.
In mezzo a tante difficoltà, però, Francesco Vicari si è imposto come vero e propria colonna di questa squadra. Sono da attribuire soprattutto a lui i meriti di una difesa che fin qui ha tenuto botta molto bene. Infatti, tra un Di Cesare ai box, un Dorval più proiettato alla fase offensiva e un Ricci in difficoltà, è stato l’ex centrale della Spal a reggere sulle proprie spalle la tenuta difensiva dei biancorossi. Oltre a essere costantemente l’MVP della squadra, Vicari ha mostrato in queste prime uscite delle eccellenti doti di leadership e di conduzione del reparto, imponendosi come guida verso il più giovane Zan Zuzek.
E allora, in attesa di riabbracciare il capitano - probabilmente già contro il Catanzaro -, ecco che Mignani può coccolarsi il suo nuovo leader difensivo, sperando che nel frattempo ritornino anche i gol...
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