Un saluto al direttore di Tuttobari.com Andrea Dipalo e a Diego Anelli, direttore di Sampdorianews.net, di nuovo insieme: aldilà del momentaccio delle due squadre, è bello riassaporare il gemellaggio di queste due importanti realtà del giornalismo sportivo su web, legate da vera stima reciproca.
Bari-Samp di un anno fa: non era ancora finito marzo e il Bari festeggiava la salvezza anticipata e il ritorno di Cassano al San Nicola con tre punti grazie ad un uno-due bruciante in rimonta di Meggiorini-Barreto. E in casa Samp? In panchina c'era Del Neri e davanti la coppia era Cassano-Pazzini...E' sempre sbagliato scadere nella nostalgia, ma oggi bisogna notare obiettivamente che il tempo è passato in fretta. Basti vedere cosa c'è in palio: una retrocessione matematica da una parte e una lotta per la sopravvivenza in A dall'altra.
Cominciamo con un po' di miele. Ho riletto l'editoriale del direttore Anelli di un anno fa, che racconta le emozioni della trasferta doriana in quel Bari-Samp del 24 marzo 2010 (e consigliamo di rileggerlo per capire il profumo vero del gemellaggio tra i tifosi biancorossi e blucerchiati: CLICCA QUI) ed erano davvero altri tempi... Che ricordo avete di quel momento preciso?
ANELLI: “Anche se in campo la Sampdoria uscì sconfitta dal terreno di gioco, fu una splendida trasferta. La gente blucerchiata fu accolta nel migliore dei modi dalla popolazione barese, chiunque è stato orgoglioso di vivere in prima fila uno splendido gemellaggio. Chi è sceso da Genova ha avuto anche l’occasione per visitare la città, che meriterebbe maggiore visibilità a livello nazionale: la parte storica, ad esempio, è tenuta in maniera encomiabile. In quel turno infrasettimanale al San Nicola vinsero il calcio, l’amicizia e i sani valori di una volta”.
DIPALO: Una delle serata più belle, emozionanti e cariche di fascino dello scorso campionato. C’era attesa spasmodica per l’arrivo dei blucerchiati. Ricordo perfettamente tutto di quella bella giornata di sport. Era il 24 marzo, e Bari fu invasa dai colori della Samp. Prima della gara, poi, una dimostrazione di unione e rispetto da entrambe le tifoserie, con giri di campo e cori piacevoli, che fecero da apripista alla partita. Un Bari emozionato al cospetto dell’ex Cassano, che seppe comunque rimediare e recuperare lo svantaggio signato proprio dall’ex Pibe de Oro di Bari Vecchia. Il resto, solo applausi e sostegno per due compagini regine della scorsa stagione, chiusa poi in posizioni di classifica poco pronosticabili alla vigilia. In poche parole... altri tempi.
Direttore Anelli, pensa che la meritata qualificazione in Champions dello scorso anno sia stato frutto di una vera programmazione o, visto anche come si è mossa la società dopo aver ottenuto questo risultato, non sia stato più che altro un regalo inatteso per la società confezionato dal trio Del Neri-Pazzini-Cassano (senza dimenticare Storari)?
ANELLI: “La conquista del quarto posto è stato il premio, il frutto di un lavoro svolto in 8 lunghi anni da uno staff dirigenziale che ha dimostrato qualità indispensabili per sfondare nel calcio che conta: competenza, esperienza, fiuto per le occasioni che il mercato può offrire. Nulla è stato affidato al caso. Col senno di poi si può anche affermare che quell’incredibile traguardo ha forse rappresentato la fine di un ciclo, il punto più in alto oltre il quale non si è potuto e non si è voluto andare”.
E' inevitabile un riferimento alla diversa situazione dei due tecnici. Mutti e Cavasin sono arrivati per curare le malattie di Bari e Samp, ma hanno ereditato situazioni difficilissime. Quali sono stati secondo voi i loro apporti effettivi? In che cosa sono migliorate le due squadre, se sono migliorate?
DIPALO: "Mah, rispondo per ciò che concerne la situazione vissuta da mister Mutti. La patata bollente Cavasin, la lascio tranquillamente all’amico Anelli (ride ndr), ritirandomi dopo, però, una piccola ed unica riflessione: alla Samp è andato tutto di rovescio, e la partenza del duo Pazzini-Cassano ha distrutto tecnicamente e psicologicamente il gruppo. Tornando a Mutti, il tecnico bergamasco, come noto, ha sostituito Giampiero Ventura quando oramai, francamente, la squadra era già bella che andata e retrocessa. Non era facile subentrare in quel momento, in quella specifica situazione. A mio avviso, un cambio tardivo di cui oggi si stanno pagando le conseguenze. C’era poco da fare, e poco è stato fatto. L’ex Messina ha, comunque, il grosso merito di aver restituito un minimo di credibilità ad un gruppo scomparso, sparito. Mister Mutti, a giochi quasi compromessi, non ha fatto altro che cambiare l’impostazione di gioco, conscio com’era che i suoi nuovi uomini non potessero continuare sul canovaccio del 4-4-2. Possesso di palla e corsie laterali, scalzati da mediana di ferro e lanci verticali a cercare le punte, cose che con Ventura accadeva raramente. Chiudo dicendo che, comuque, un cartellino giallo mister Mutti lo merita tutto. Una volta arruolato dalla società biancorossa, alle prime conferenze stampa ed interrogazioni, il tecnico bergamasco disse, praticamente, di non credere nella salvezza, attribuendo un misero 5% di possibilità alla squadra. Realista, per carità, ma partire e presentarsi così, demotiva tutto e tutti in partenza... o sbaglio?".
ANELLI: “A mio parere entrambe le società hanno tardato ad adottare il cambio alla guida tecnica: il Bari ha qualche giustificazione in più perché Ventura, uno dei principali artefici della splendida cavalcata dello scorso anno, godeva di vasto credito ed era costretto a fare di necessità virtù dinanzi ad una serie infinita di infortuni ai danni dei giocatori chiave. Mutti, arrivato quando ormai la classifica era praticamente compromessa in maniera definitiva, è comunque riuscito a dare un’anima alla squadra, la quale ha beneficiato psicologicamente della scossa relativa al cambio dell’allenatore e ha dato filo da torcere a chiunque, Milan compreso. Ciò non è invece avvenuto in casa blucerchiata: la squadra, a parte qualche reazione dopo i goal subiti in casa e diversi episodi sfavorevoli (vedi le espulsioni di Tissone e Mannini, il rigore sbagliato da Maccarone), non dà segnali di concreto risveglio, con Di Carlo si navigava in acque sempre più agitate, con Cavasin la situazione non è assolutamente migliorata”.
Una domanda in particolare per il direttore Anelli: Sampdorianews.net è stato uno dei pochissimi siti, forse l'unico, a smussare i toni enfatici del presunto battibecco tra Cavasin e tifosi. Dopotutto, eravate probabilmente l'unica testata giornalistica testimone oculare della vicenda...
ANELLI: “Non eravamo l’unica testata a Bogliasco, erano presenti diversi colleghi di altri organi di stampa, ma forse Sampdorianews.net, oltre al diritto e dovere d’informazione, mette davvero il bene per la nostra amata Sampdoria al primo posto: strumentalizzazioni e generalizzazioni non fanno parte del nostro dna, non viviamo per un click in più, lasciamo ad altri un audience superiore alla media, o qualche copia di giornale venduta in più rispetto ai trend abituali. Era certamente corretto informare il pubblico su quanto avvenuto, evitando titoloni in prima pagina, assolutamente fuori luogo, in quanto, come dichiarato sulle nostre pagine, è stato esclusivamente un confronto tra il tecnico e un paio di tifosi, giustamente incavolati per il modo con il quale la squadra sta crollando. La Sampdoria era e resta un’oasi felice rispetto al resto d’Italia”.
Anche sul piano della questione societaria, Bari e Samp hanno qualche punto di contatto. Matarrese e Garrone hanno evidentemente commesso errori di gestione molto gravi. Mentre sull'avvicendamento ai vertici biancorossi però c'è qualche movimento (sia pure ancora da concretizzare), dall'altra parte la dirigenza doriana, attraverso Edoardo Garrone, ha dichiarato di voler tenere le briglie della società anche in caso di retrocessione. Qual è la vostra opinione personale sul futuro di queste due situazioni, al di là delle notizie che circolano?
DIPALO: "La Samp è fortunata, parecchio. Il presidente Garrone è un gran dirigente, padrone. Capisco la rabbia dei tifosi blucerchiati per ciò che è riguarda le questioni, diverse, legate a Cassano e Pazzini, così come la delusione per un campionato che davvero potrebbe riportare dopo anni la cara Samp in serie B, ma resto dell’opinione che, come Garrone, ce ne sono pochi in giro. Per affidabilità, possibilità economiche e passione verso la squadra, il presidente della Doria è e sarebbe il desiderio di ogni tifoso biancorosso, ne sono certo. Diversa, parecchio, la situazione in casa galletto. Una presidenza pronta a farsi da parte e nessuno disposto davvero ad aquisire la società di via Torrebella. Sulla cordata di imprenditori locali, tanto ho scritto e tanto ho tuonato. Io non mi fido, di nessuno, tantomeno di tre/quattro brave persone che, insieme, non sono in grado di acquisire l’intero pacchetto azionario, limitandosi a piccoli versamenti per piccole quate societarie (circa il 20% cadauno). Ripeto, brava gente, ma probabilmente non adatta finanziariamente al Mondo del calcio, che necessita, a certi livelli, di imprenditori dal portafoglio benevolo. Per il resto, solo chiacchiere, supposizioni e poca concretezza, che lascia perplessi su ogni cosa riguardi il futuro prossimo del galletto".
ANELLI: “Matarrese e il Bari rappresentano un binomio che va avanti ormai da decenni. La piazza barese da tempo chiedeva un cambio societario, soprattutto durante gli anni bui della B, caratterizzati anche da una retrocessione in C1 evitata per l’immediato ripescaggio. La promozione con Conte e l’ottimo campionato in A con Ventura hanno messo in secondo piano le critiche della piazza, tornate però di moda dinanzi ad una retrocessione ormai ad un passo. Una ventata nuova potrebbe fare soltanto che bene, evitando però di dare eccessiva pubblicità a presunti compratori, che poi, alla fine dei conti, sono più fumo che arrosto. La famiglia Garrone ha pubblicamente confermato la volontà di mantenere la Sampdoria qualunque sarà il destino calcistico e ritengo che sia giusto così. Comunque terminerà l’attuale stagione, la famiglia, protagonista di 8 anni caratterizzati da competenza, coerenza e professionalità con i quali ha meritatamente ottenuto apprezzamenti, credibilità e fiducia, dovrà fare i conti con i fischi, le critiche come è inevitabile che sia, alle quali si aggiungerebbero un’enorme perdita economica e un rapporto con la piazza da recuperare se il verdetto sancito sul campo fosse il peggiore in assoluto. La proprietà Garrone garantisce solidità, nel calcio sono pochi gli imprenditori nostrani davvero intenzionati ad investire nel calcio. Non dimentichiamoci che nel 2002 non si era mosso nessuno per comprare la Sampdoria, a parte un fantomatico sceicco. La società ha mantenuto l’impegno e ne siamo riconoscenti, ma ciò non significa dover accettare passivamente un’annata dove sono stati commessi errori madornali, incomprensibili, trasformatisi in un boomerang autolesionista sulla povera Sampdoria”.
Andiamo direttamente sul campo. Vogliamo lanciare un messaggio chiaro sul fatto che la bellezza di un gemellaggio sta nell'unire le tifoserie, a prescindere dai risultati sul campo? In particolare, pensate che Bari e Samp si giocheranno la partita fino al novantesimo per vincere o ci sarà effettivamente qualche favore del Bari retrocesso?
ANELLI: “Il gemellaggio riguarda le tifoserie, non le squadre in campo. Finora il Bari ha lottato e ha dato il massimo contro qualunque avversario, sfiorando perfino il colpo grosso a San Siro contro la capolista. Sono convinto che si comporterà allo stesso modo contro la Sampdoria, per l’onore della maglia e il rispetto verso la piazza. Per i blucerchiati, che dovrebbero essere trasportati da motivazioni ben superiori, si tratta ormai dell’ultima spiaggia: 3 punti sono vitali per tentare una rimonta in extremis. Non conquistare l’intera posta in palio al San Nicola potrebbe significare virtuale retrocessione”.
DIPALO: "Non confondiamo l’amore tra le due tifoserie con la rivalità, sportiva, che intercorre tra le due squadre, società. Non credo assolutamente a biscotti e biscottini. Il Bari, così come la Sampdoria, si giocherà la partita. Inoltre, il precedente della passata stagione di cui parlavamo all’inizio di questa intervista, ne è la prova inconfutabile. I tifosi a sbaciucchiarsi in tribuna (ride ndr), e le squadre a lottare in campo, con i Doria bisognosi di punti Champions e il Bari già, classifica alla mano, in vacanza. Tutti pensavano che il galletto avrebbe venduto gratis la pelle, e invece vinse addirittura in rimonta. Credo che questo basti a dimostrare che, nonostante il gemellaggio tra i due popoli calcisitci, Bari e Samp si affrontano sempre con rispetto e lealtà, e voglia di superarsi a vicenda".
Ringraziamo il direttore di TuttoBari.com, Andrea Dipalo, e il nostro gradito ospite Diego Anelli, direttore di Sampdorianews.net, per quest'intervista con cui ci prepariamo al match tra Bari e Samp. L'accoglienza di Bari per gli amici della doriani sarà genuina e totale, come sempre, prima dell'arrivederci dei galletti alla massima divisione. La speranza ovviamente è sempre quella di tornare a sfidarsi in serie A, con quel clima di festa e di entusiasmo che, solo un anno fa, si respirava per le strade di Bari e della Genova blucerchiata.
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