Quattro partite, tre moduli utilizzati: mister Iachini, dall’alto della sua esperienza, è a caccia di un’identità che il Bari, purtroppo, al 28 di febbraio, non pare aver ancora trovato. Stravolgere fin da subito l’assetto tattico non sarebbe stata forse l’opzione migliore anche se il tecnico marchigiano, soprattutto dopo il k.o di Catanzaro, sa che il tempo a disposizione per carburare è sempre meno. Occorre, di conseguenza, cercare di arginare i palesi limiti di questa squadra in vista di un finale di stagione caratterizzato da un calendario piena di insidie.

Dopo il 4-3-3 schierato contro Lecco e FeralpiSalò, ecco arrivare a Bolzano le prime novità sia in termini di modulo che di giocatori con un 4-3-1-2 in cui figuravano giocatori come Acampora, Guiebre e Kallon. Nessuno dei tre è riuscito a superare la sufficienza e così, a Catanzaro, ecco l’ennesimo cambio di modulo vedi l’utilizzo del 3-5-2 e il rilancio dal 1’ di Pucino, Lulic e Nasti con Matino a comporre la retroguardia difensiva. E’ questo un copione già visto con mister Marino in panchina, che provò anch’esso ad adoperare la difesa a tre. A tre mesi dalla fine del campionato, essere alla ricerca ancora di una veste tattica non è il massimo ma purtroppo i vari avvicendamenti in panchina hanno manifestato, giustamente, questa esigenza. Riuscirà Iachini a trovare una cura al paziente Bari? I tifosi sperano ma l’obiettivo primario ad oggi non può essere che conservare la categoria.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 28 febbraio 2024 alle 13:00
Autore: Sabino Del Latte
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