La netta vittoria conquistata al Gustavo Ventura di Bisceglie ha riportato tranquillità in casa Bari. I pareggi contro Catania e soprattutto Vibonese avevano gettato nello sconforto una piazza che vedeva le dirette concorrenti scappare via, ma il derby contro il Bisceglie ha confermato l'ottimo lavoro svolto fino ad ora Vivarini, offrendo anche interessanti novità sul piano tattico. Difatti, ieri la squadra non è scesa in campo schierandosi con il canonico 3-5-2, bensì con il 4-3-1-2, modulo già utilizzato ad Empoli dal tecnico abruzzese e sul quale, a detta di quest'ultimo, la squadra stava lavorando da diverse settimane. 

Il cambio di filosofia è stato piuttosto radicale: da uno schieramento attraverso il quale si cercava di sfruttare il più possibile ampiezza e corsie laterali si è passati ad uno che restringe il campo alla fascia centrale, cercando di favorire le combinazioni rapide tra gli uomini di maggiore qualità. In questo senso ieri ha interpretato il delicato ruolo di trequartista Giovanni Terrani, salito nelle gerarchie dopo il bel gol contro la Vibonese. La sua prestazione è stata positiva in fase offensiva, soprattutto nella capacità di smarcarsi per offrire una soluzione di passaggio in più ai centrocampisti. Ovviamente andrà testato in partite più probanti il suo impatto difensivo, quando probabilmente gli verrà richiesto di marcare con continuità il mediano avversario. Per questi motivi nel ruolo di trequartista le gerarchie sono tutt'altro che stabilite, e le candidature di giocatori fino ad poco utilizzati come Neglia e Floriano potrebbero tornare in auge.

Piccoli cambiamenti potrebbero verificarsi anche in altre zone del campo: a centrocampo Bianco da vertice basso sembra la soluzione migliore, mentre il ritorno di Zaccaria Hamlili ci ha ricordato quanto la sua importanza sia capitale in questo Bari. Discorso diverso va fatto per l'altra mezzala: i vari Scavone, Schiavone e Awua partono quasi alla pari, mentre Folorunsho - su cui il Napoli detentore del cartellino pare voglia puntare fortemente - non ha ancora convinto.

Il cambiamento più sostanziale è avvenuto, e probabilmente avverrà in maniera definitiva, nel reparto difensivo. Il passaggio dalla difesa a 3 alla difesa a 4 con il rientro di Filippo Costa (ieri non impegnato per acciacchi fisici) costringerà Vivarini a privarsi di uno dei tre difensori centrali fino ad ora sempre utilizzati. Il primo indiziato pare essere Marco Perrotta, che dovrà almeno inizialmente farsi da parte a vantaggio di Sabbione e capitan Di Cesare.

Questa nuova conformazione tattica potrà garantire al Bari di aumentare la propria mole di gioco, risultando magari meno solido, ma permettendo al reparto offensivo - che in termini di nomi è il punto forte di questo organico - di poter sprigionare gran parte del suo potenziale.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 11 novembre 2019 alle 22:00
Autore: Giovanni Fasano
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