Chi può essere considerato la rivelazione del Bari di questo campionato? Stoian? Troppo altalenante. Forestieri? No, di certo, considerando che il trequartista ha segnato sin qui la miseria di due goal. Romizi? Troppo poche le partite giocate. Lamanna? Bravo di certo, e però sono in molti a imputargli parecchie giornate storte.

E così, togli quello e togli quell'altro, alla fine salta fuori che la vera rivelazione dei galletti porta il nome di Andrea De Falco. Che non è il giocatore più tecnico a disposizione di Torrente (anche se la punizione di ieri dimostra che in quanto a fondamentali proprio scarso non è). Che non è quello più fantasioso. Che non è quello che corre più di tutti. De Falco, a pensarci bene, non eccelle in nulla: è, diciamo così, l'elogio della medietà. Potrebbe essere paragonato a un amico, di quelli che ci sono sempre,  che non ti ruberebbero mai la fidanzata, sempre pronto ad aiutarti nel momento del bisogno. Non il più divertente, e però il più prezioso. Torrente questo l'ha capito sin da subito: non è un caso che l'allenatore del Bari, appena l'ha avuto a disposizione, l'ha gettato nella mischia. Pronti via, ed ecco il primo goal del centrocampista, un capolavoro dalla lunga distanza, al debutto in maglia biancorossa, contro il Modena. Da allora è diventato una pedina inamovibile del centrocampo biancorosso, bravo in cabina di regina così come negli inserimenti, come dimostrano i cinque goal stagionali, che ne fanno il vicecapocannoniere dei pugliesi assieme a Stoian.

Delle sette partite in cui è mancato il Bari ne ha vinte solo due. Insomma, è lui il vero faro del biancorossi. Abbaglia di rado, ma fa abbastanza luce perchè i biancorossi non giochino al buio. É da lui che devono ripartire i galletti in vista della prossima stagione. Quando il mare è in tempesta è agli amici fidati che si chiede una mano.

Sezione: News / Data: Dom 15 aprile 2012 alle 19:00
Autore: Diego Fiore
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