L’ultima partita al S. Nicola prima della fine dell’era Matarrese, lunga 37 anni. Può essere ricordata così la gara tra Bari e Pescara del 22 febbraio 2014. Davanti a poco più di 3 mila spettatori, i galletti allenati da Alberti e Zavettieri, reduci da una terribile batosta in quel di Modena, con la sconfitta per 4-0 ad opera dei canarini, navigavano in brutte acque in classifica, con soli 26 punti racimolati in 25 giornate, e la zona playout distante solo un paio di lunghezze.

Il club, intanto, era alle soglie del fallimento, con l’assemblea dei soci fissata per il lunedì successivo alla partita con gli abruzzesi. Appena meglio avevan fatto fin lì, gli ospiti. Gli uomini di Pasquale Marino, infatti, nonostante i 36 punti in graduatoria, erano reduci da cinque sconfitte consecutive. Il match, insomma, era di capitale importanza per entrambe le compagini.

Nel primo tempo, forse proprio per l’elevata posta in palio, ci fu poco spettacolo, con qualche tiro dalla distanza fuori misura e la migliore occasione capitata sui piedi del pescarese, ed ex biancorosso, Riccardo Maniero, sprecone davanti a Guarna.

Molto più vivace la ripresa, con una grande chance capitata sulla testa di Bovo, sempre per gli ospiti, che solo davanti al portiere depositò il pallone fuori. Risposta del Bari con Sciaudone dopo un’ora di gioco, vicinissimo al vantaggio con un tiro da dentro l’area di rigore, terminato a pochi centimetri dal palo della porta avversaria. Vicini al gol anche Galano, per i biancorossi, e Ragusa, per i biancazzurri.

Ad un quarto d’ora dal termine, la giocata decisiva, con un bel cross proprio di Galano per la testa di Joao Silva. Rete e vittoria, per i padroni di casa, che sfiorarono il raddoppio, nel recupero, con lo stesso attaccante portoghese. Successo di misura, per i galletti, e cambio in panchina per il Pescara, che dopo quella partita esonerò Marino, sostituendolo con Cosmi.

Il 24 febbraio, due giorni dopo, per i tifosi dei galletti arrivò l’annuncio che certificava l’irreversibile crisi della società, e l’impossibilità per la famiglia Matarrese di ripianare le perdite. Da qui iniziò il processo che portò, il 7 marzo, l’allora amministratore unico Franco Vinella a portare i libri contabili del Bari in Tribunale.

La squadra, ormai fallita, di lì in poi cominciò a volare, sul campo, centrando insperati playoff, e consentendo agli appassionati di sognare la A, fino all’eliminazione dagli spareggi, in semifinale, contro il Latina, quando ormai il club era già transitato, tramite asta, nelle mani di Paparesta.

Sezione: Amarcord / Data: Mar 22 febbraio 2022 alle 16:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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