Di trappole, la sfida del San Nicola contro il Picerno, ne nascondeva in abbondanza: il momento di forma non brillante, i malumori della piazza, le due sconfitte di fila casalinghe, tutti fattori che potevano appesantire la testa della squadra di Mignani, scesa in campo con l'imperativo di vincere per scacciare le paure e impedire l'apertura di una crisi che avrebbe portato a dilapidare quanto di buono fatto sino ad ora. Ed invece la risposta è arrivata: il risultato è striminzito, alcunii limiti restano, ma la reazione è da squadra matura e sicura dei propri mezzi.

La formazione biancorossa, infatti, ha iniziato la gara con la giusta personalità e l'atteggiamento di chi ha la forza mentale per fare la partita: gli uomini di Michele Mignani hanno piazzato le tende fin da subito nella metà campo avversaria, sfruttando la qualità di un Christian Galano che ha dialogato bene con i centrocampisti, un Andrea D'Errico molto coinvolto nella costruzione della manovra e due terzini alti per dare supporto alla costruzione. Questo, affiancato da un buon pressing, ha permesso alla compagine biancorossa di tenere sotto controllo il corso della gara, con un buon palleggio e triangolazioni efficaci.

Il tutto, però, è stato mancato da poca concretezza nel momento decisivo: il dominio territoriale imposto dai biancorossi non è stato trasformato in azioni da gol, con il primo tempo che si è chiuso a reti bianche. Il giuzzo che mancava è arrivato subito dopo il rientro in campo: Mignani ha lanciato nella mischia Walid Cheddira, che con le sue accellerazioni ha spaccato la retroguardia del Picerno, ha aperto gli spazi e servito a Mirco Antenucci la palla dell'1-0. 

Da lì in poi la gara è stata una lunga battaglia, con il Bari che non è riuscito a chiuderla: a questo hanno contribuito sia i tanti errori dei singoli nel momento decisivo (clamorosa una palla gol divorata da un subentrato Simone Simeri nel finale), sia un vistoso errore arbitrale, con un gol non assegnato dopo una perla di Andrea D'Errico quando la palla aveva chiaramente superato la linea di porta. Negli ultimi minuti la fatica si è fatta sentire e la squadra ha abbassato il suo baricentro, anche se Mignani con i cambi ha provato a mantenere intatto l'assetto tattico: la difesa, però, ha tenuto e l'1-0 è stato portato a casa.

Come leggere, dunque, questi tre punti? Certo, il Bari non ha risolto tutti i suoi problemi, eppure al San Nicola si è vista una buona squadra: contava anzitutto l'aspetto mentale, e da questo punto di vista la squadra c'era. La formazione biancorossa è stata in palla per tutta la gara, mantenendo sempre alta la soglia della concentrazione e ritrovando equilibri e ordine tattico.

Non servirà cullarsi sugli allori, non bisognerà pensare che tutto è risolto, soprattutto perché la sterilità sotto porta può rappresentare un problema. Ma se serviva un segnale, questo è arrivato: non solo sul campo, ma anche in classifica, perché il pari del Catanzaro Potenza permette di respirare e di aumentare il distacco. Che dire, non poteva esserci martedì migliore: a Foggia, nel derby di sabato, serve confermarsi.

Sezione: Copertina / Data: Mar 22 febbraio 2022 alle 23:56
Autore: Raffaele Digirolamo
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