Servirà forse un po' di tempo per permettere di analizzare con lucidità un derby vissuto con il cuore in gola dal primo all'ultimo minuto, con le emozioni che si sono susseguite con la stessa raffica con cui la pioggia si è abbattuta con veemenza sullo Zaccheria, rendendo quasi impraticabile il terreno di gioco. E ne servirà anche per capire come il Bari non abbia portato a casa tre punti vista la mole di gioco prodotta, soprattutto nella ripresa, che ha permesso agli uomini di Michele Mignani di creare una quantità industriale di palle che Antenucci e compagni non sono stati in grado di trasformare in gol.

E questo permette di guardare la partita da due facce diverse: perché si può certamente guardare il bicchiere mezzo pieno, sul cui fondo si scorge una squadra in palla, in grado di mantenere il controllo della gara soprattutto grazie ad un centrocampo che ha tolto gli abiti di gala per indossare la tuta utile per lottare nel fango. In questa guerriglia fatta per conquistare una palla che rotolava appena Mattia Maita, Raffaele Maiello Andrea D'Errico, pur con qualche umana imprecisione comprensibile in situazioni del genere, sono usciti vincitori: è stato un fattore chiave, perché i loro filtranti hanno permesso più volte alla squadra biancorossa di lanciarsi in campo aperto per attaccare una retroguardia del Foggia alta e vulnerabile.

A questo punto, però, l'analisi deve spostarsi sul bicchiere mezzo vuoto, che riguarda un attacco i cui problemi iniziano a divenire cronici. Una volta superata la mediana, infatti, il Bari ha faticato prima per trovare l'ultimo passaggio in grado di mettere davanti alla porta gli attaccanti, poi a concretizzare le numerose palle gol. A questo va aggiunto un'altro, grande, difetto: la facilità con cui i biancorossi prendono gol su situazioni banali, uno dei grandi fattori che hanno portato al rallentamento dell'ultimo periodo e permesso al Catanzaro di riavvicinarsi.

Cosa resta, dunque, di questa partita? Le reti di Walid Cheddira Alessandro Mallamo (autore della magistrale perla valsa il 2-2) hanno evitato una sconfitta che avrebbe avuto il sapore di beffa, ma in bocca resta un retrogusto amarognolo per tre punti che avrebbero potuti essere agguantati. Buon gioco ed errori, palle gol e sprechi: in questa partita, forse, c'è tutto il Bari di questanno: con i suoi pregi e i suoi limiti. Fondamentale, quantomeno, portare a casa la consapevolezza che qualcosa continua a non andare: passi avanti sono stati compiuti, ma questa sfida dimostra che forse non è abbastanza. 

Sezione: Copertina / Data: Sab 26 febbraio 2022 alle 21:50
Autore: Raffaele Digirolamo
vedi letture
Print