Ebbene sì, il Bari è ancora vivo e lotta tra noi. Prima della gara di oggi non erano in molti a giurare sulla possibilità che i pugliesi potessero riprendersi dal torpore che li aveva avviluppati negli ultimi due mesi. E invece, quando ormai le speranze degli aficionados biancorossi parevano ormai ridotte al lumicino, eccolo il ruggito del galletto. Atteso così a lungo che ormai sembrava ineluttabile non potesse più arrivare. 

Nessuna resa, nessuna bandiera bianca sul ponte del Bari, quindi, che oggi non è certo andato al "Menti" ad offrire il collo al proprio boia. No, nessuna cupio dissolvi, nessuna contemplazione del proprio disfacimento. Gli uomini di Torrente si sono presentati ai nastri di partenza con l'intenzione, chiara sin dalle prime battute della gara, che se quel campo sarebbero potuta essere per loro una Caporetto per lo meno avrebbero fatto in modo di battagliare fino all'ultimo con spirito pugnace. E così infatti è stato e i tanti cartellini raccolti lo dimostrano a chiare lettere. É finita 1-0 ma sarebbe potuta andare peggio per la truppa pugliese considerando la mole di occasioni mangiate dai padroni di casa: stavolta la dea bendata ha arriso sfacciatamente al Bari che, però, diciamo anche questo, è stato così gagliardo da meritarsi questo bonus di buena suerta. Da sottolineare pure il coraggio di mister Torrente, oggi in grado di imbrigliare la qualità del Vicenza schierando una formazione apparentemente scombiccherata, con Sabelli a sinistra, Defendi nel ruolo di mezzala e Polenta, udite udite, in quello di flangiflutti davanti alla difesa. Ha azzeccato tutto, e gliene va dato atto. Ed applausi vanno tributati anche a Caputo che, con il gol di oggi, sale a quota 8 per quanto riguarda le reti su azione. Peccato solo per l'espulsione che testimonia come in questi ultimi tempi  proprio non riescano i galletti a finire una gara in undici. E vabbè.

Dunque, una vittoria che significa ossigeno per gli intossicati polmoni biancorossi. Ma, pur se ora il Vicenza è scavalcato, la gravità della crisi da cui è reduce il Bari è così grave che la prognosi resta riservata. Oggi in sala d'attesa qualche sorriso è finalmente apparso sulle facce di chi attendeva buone notizie. Forse il peggio è passato. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 04 marzo 2013 alle 21:45
Autore: Diego Fiore / Twitter: @DiegoFiore1
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