Uno degli affari forse più importanti e azzeccati della storia del Bari fu l'acquisto di Pietro Maiellaro dal Taranto. Lo Zar era una delle colonne portanti degli jonici e Matarrese lo volle a tutti i costi nella sua squadra nell'estate del 1987. Con la piazza rossoblù in rivolta, Maiellaro si trasferì in riva all'adriatico in cambio di 2 miliardi e 300 milioni di lire più due giocatori, tra cui Giorgio Roselli. 

L'attuale tecnico del Ligorna, reduce da una salvezza quasi miracolosa con la squadra ligure raccolta a campionato in corsa nel Girone A di quarta serie, nel corso della sua intervista a TuttoBari.com è tornato su quei giorni convulsi: "Venivo da uno degli anni meno soddisfacenti della mia carriera. Non per Bari, di cui riserbo un ottimo ricordo, ma prettamente a livello realizzativo. Sicuramente non ho giocato come fatto a Pescara o Taranto dopo. C'è stata questa possibilità di rientrare nella trattativa per Maiellaro e un po' a malincuore mi sono trasferito. Ricordo una contestazione feroce per la cessione al Bari di Pietro, che lì era un idolo. I primi mesi sono stati difficili, perché l'allenatore capiva che non potevo giocare in quanto ero bersagliato continuamente, sia in campo che in allenamento. La svolta fu in una partita allo Jacovone, quando subentrai e segnai su angolo di testa, io che ero un metro e settanta. Da quel momento sono diventato uno dei loro migliori giocatori, quasi un Maiellaro".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 19 maggio 2022 alle 22:00
Autore: Claudio Mele
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