Il giorno dopo fa ancora più male. Il Bari cade rovinosamente in casa del Cittadella, penultimo in classifica e con un piede in Serie C, subendo una rimonta sconcertante e chiudendo con un pesante 3-1. Una sconfitta che grida vendetta, non solo per la pochezza dell’avversario ma soprattutto per l’atteggiamento remissivo dei biancorossi nella fase cruciale del campionato. A una giornata dalla fine, il Bari è nono a quota 48 punti, a -3 dal Cesena, ottavo e ultimo treno utile per i playoff. La situazione è chiarissima: il destino non è più nelle mani dei galletti.
Il Cesena, infatti, ha bisogno di un solo punto per blindare l’ottava posizione. Nell’ultima giornata affronterà il Modena in trasferta: anche un pareggio, che porterebbe i bianconeri a quota 51, renderebbe ininfluente qualsiasi altro risultato e condannerebbe il Bari all’ennesima delusione stagionale. Ma non è finita qui: i romagnoli potrebbero anche ambire a qualcosa in più. Con una vittoria al Braglia, infatti, salirebbero a 53 punti e potrebbero superare Catanzaro e Palermo, attualmente sesto e settimo a 52 e 51, qualora queste ultime non dovessero vincere. In quel caso, il Cesena si assicurerebbe un piazzamento playoff più vantaggioso, evitando il turno preliminare in trasferta. Insomma, i bianconeri arrivano all’ultima curva col piede sull’acceleratore e con la possibilità di alzare ulteriormente l’asticella.
Tutto molto più complesso per il Bari. I biancorossi per coltivare una speranza devono prima di tutto vincere a Bolzano contro il Sudtirol – impresa tutt’altro che scontata, viste le prestazioni delle ultime settimane – e incrociare le dita sperando in una sconfitta del Cesena a Modena. Solo così le due squadre si ritroverebbero appaiate a quota 50, e il Bari – in vantaggio negli scontri diretti – strapperebbe in extremis il pass per i playoff. Ma al momento, più che l’aritmetica, a pesare è il morale di una squadra che sembra aver smarrito anima, orgoglio e ambizione.
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