“Saremo in linea con gli investimenti degli ultimi anni. Il budget è quello giusto per la categoria, quello per poter lavorare per agguantare i playoff e poi provare a fare il salto di categoria.”

Parole nette, quelle pronunciate oggi da Luigi De Laurentiis. Ma non definitive. Perché da tempo il presidente ripete che l’obiettivo, prima o poi, è consegnare il Bari in Serie A. Il punto è capire quando. E soprattutto perché non adesso.

Perché non destinare già da quest’anno un budget mirato per costruire una squadra da promozione diretta? Perché non dirlo, con chiarezza, alla città e ai tifosi: “Quest’anno puntiamo a salire”? Perché accontentarsi ancora dei playoff, rinunciando a un progetto immediato e dichiarato per la Serie A?

E soprattutto: se davvero – come ha ammesso – in questi mesi si lavora per trovare un partner solido, perché nel frattempo non avviare un progetto tecnico serio e ambizioso? Non c’è alcun margine da cogliere. C’è un percorso da costruire. E tocca alla proprietà, ora più che mai, assumersene la responsabilità.

Anche perché, a ben vedere, le risposte a queste domande potrebbero essere già sotto gli occhi di tutti. Conviene limitare le spese, tenere il Bari in Serie B finché si può, con un monte costi più gestibile, senza l’urgenza della cessione e con la possibilità di generare comunque introiti (tra abbonamenti, sponsor, mercato e diritti TV).
e nel frattempo concentrare energie e investimenti sull’altro club di famiglia, il Napoli. Avere due squadre è possibile, ma solo a patto che una resti fuori dalla Serie A. E a oggi, quella squadra è il Bari.

Meglio allora mantenere il club competitivo ma non troppo, e aspettare: o che arrivi un investitore forte in B, pronto ad acquistarlo, oppure che si riesca a ottenere la promozione con il minimo sforzo, per poi vendere a un prezzo più alto una squadra già nella massima categoria.

La vera domanda non è se il Bari andrà in A. È quando alla proprietà conviene portarcelo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 23 giugno 2025 alle 17:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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