La tanto attesa conferenza stampa di Luigi De Laurentiis c'è stata. E i temi non sono mancati. E non sono mancati anche gli inevitabili commenti sul come il presidente biancorosso si è presentato, le sue espressioni, il suo volto, i suoi gesti. Luigi De Laurentiis fa sempre parlare di sè e le sue parole sono state vivisezionate in ogni angolo possibile. D'altronde, non sempre capita di sentirlo e non sempre si espone al pubblico. 

Il presidente del Bari è partito con un omaggio a Gianni Antonucci che ha, inevitabilmente, commosso tutti, con l'idea di intitolare la tribuna stampa dello stadio San Nicola allo stesso e che è stata salutata da inevitabile condivisione. In secondo luogo importante è stata la promessa di ripristinare la targa di Biagio Catalano. Una storia che ancora tante crepe ha lasciato in tutto l'ambiente barese. Una sorta di inizio morbido per provare subito a creare un clima di serenità e non di astio tra i presenti. Le sue parole circa la stagione appena conclusa sono sembrate un po' di circostanza provando a convincere tutti su un sincero dispiacere sul mancato raggiungimento dei play off. Parole che sono sembrate un po' deboli e molto sulla difensiva rispetto alla constatazione di una squadra non del tutto rinforzata a dovere e non sempre in linea con i desideri del tecnico Longo appena congedatosi dai biancorossi.

A sorpresa, il patron biancorosso spiazza tutti parlando di serie A. Un'espressione che è tornata forte nelle parole del presidente facendo intendere  un'inversione di tendenza nella prossima stagione. Se è vero che si vuole "consegnare questa squadra in serie A", allora ci si aspetta colpi importanti e un rosa di un certo tipo per vincere il campionato. Invece, ancora una volta, si lascia intendere la classica prudenza nascondendosi dietro la questione play off e che, poi, tutto sommato, anche arrivare ottavi ti permette di giocarti la serie A agli spareggi. Con un accenno alla vicenda prestiti che appare, ancora una volta, il fulcro su cui si poggerà la campagna acquisti del Bari.

Sulla vicenda legata al passaggio societario o alla ricerca di soci da far entrare in quote di minoranza nel club, De Laurentiis non ha certo dimostrato molta chiarezza parlando di accenni a qualche chiacchierata ma nulla più, con la volontà di lasciare il Bari a gente che garantisca solidità. Non parla di possibili trattative ma di potenziali acquirenti interessati solo qualora si raggiunga entro tre anni la serie A. Come al solito, una sorta di navigazione a vista.

E poi, le consuete parole sulle difficoltà della serie B, i costi di gestione, facendo quasi trasparire una sorta di ringraziamento per esserci nonostante tutto. L'avvento delle proprietà straniere e gli scarsissimi ricavi che oggi ci sono in cadetteria sono motivazioni che De Laurentiis, in tante altre circostanze, ha menzionato non risultando particolarmente nuovo a queste esternazioni che sanno sempre di chiari alibi.

E i tifosi in tutto questo? Non traspare certo solidarietà da parte di De Laurentiis nei confronti di chi, legittimamente, contesta la proprietà considerando gli scarsi risultati degli ultimi anni ma, anzi, sembra quasi che il patron biancorosso bacchetti chiunque voglia lasciare il San Nicola mezzo vuoto. E che, in fondo, non ci si fa una bella figura all'esterno se si fa intendere che vi sia una mancanza di compattezza. Della serie, nonostante tutto, venite allo stadio.

Insomma, proclami di serie A da lasciare poi in eredità a chi, eventualmente, subentrerà. Dall'altra molte scuse sui mancati traguardi raggiunti, salvo qualche piccolo mea culpa non si sa quanto realmente sincero. Una sorta di mix tra promesse importanti e difese d'ufficio con accenni a qualche residua responsabilità da prendersi. La curiosità, ora, è sapere cosa penseranno i tifosi di queste parole presidenziali. Se saranno rimasti soddisfatti dalle frasi del patron del Bari o ancora una volta saranno delusi da espressioni di circostanza e piuttosto interlocutorie. Nei prossimi giorni avremo, forse, qualche risposta. 

Sezione: Copertina / Data: Lun 23 giugno 2025 alle 16:00
Autore: Maurizio Calò
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