Il Bari prova a guardare al futuro da qualche giorno. La venuta del presidente Luigi De Laurentiis in terra barese ha portato la scontata conferma di Magalini e Di Cesare in qualità di direttori sportivi del club con l'ex capitano biancorosso sempre come vice e collaboratore dell'ex dirigente sportivo del Catanzaro. La scelta dell'allenatore sarà basata su alcuni parametri specifici considerando oramai Longo lontanissimo da Bari con l'ufficialità della notizia che potrebbe arrivare nelle prossime ore.

La domanda che si pongono un po' tutti a Bari è quale tipologia di allenatore serva davvero al Bari una volta partito Longo. E ciò che servirebbe davvero alla compagine biancorossa è un vero e proprio comandante che sappia trascinare l'ambiente e formare un gruppo di giocatori forte e granitico. Nella storia dei galletti ci sono stati molti allenatori con queste caratteristiche e che hanno lasciato il segno a Bari entrando nella lista degli indimenticabili. 

Il primo della lista è sicuramente Enrico Catuzzi. Il tecnico emiliano arrivò a Bari in prima squadra nella stagione 1978-79 sedendo sulla panchina biancorossa nelle ultime quattro giornate di campionato in serie B finendo al sedicesimo posto. Catuzzi torna al Bari nella stagione 1980-81 nelle ultime dieci giornate di campionato sempre in serie B per poi rimanere in maniera continuativa sino alla stagione 1982-83 quando fu esonerato alla venticinquesima giornata per fare posto a Luigi Radice. Nella stagione 1980-81 il Bari con il suo lavoro certosino e votato ad un calcio avvolgente e innovativo arrivò ottavo. Nella stagione successiva ( 1981-82), il Bari di Catuzzi suscitò la sorpresa di tutti per le sue qualità sul campo e fuori dal campo finendo al termine della stagione quarto in classifica in serie B. L'anno successivo arrivò l'esonero dopo aver tentato di mettere ancora una volta in campo una filosofia di calcio offensivo ma il rapporto si concluse anzitempo. L'allenatore di Parma tornò a Bari nelle stagioni 1986-87 e 1987-88 quando, sempre in serie B, si arrivò rispettivamente noni e settimi. In molti ricordano le sue qualità umane ma anche quelle di trascinatore a livello temperamentale riuscendo, quasi sempre, ad inculcare nei suoi ragazzi la voglia di vincere.

Altro grande indimenticabile tecnico-comandante è stato Eugenio Fascetti. Con il tecnico toscano si è sicuramente visto calcio di grande spessore a Bari basato su senso di appartenenza e grande disponibilità. Carattere non facile quello di Fascetti ma indubbiamente votato ad accentrare molto su di sè le pressioni di una piazza sempre molto esigente. Fascetti è stato allenatore dei biancorossi dalla stagione 1995-96, arrivando al posto di Giuseppe Materazzi, alla stagione 2000-01 quando fu esonerato per fare posto ad Arcangelo Sciannimanico. Con Fascetti il Bari è riuscito ad ottenere la promozione in serie A nel 1997 dopo la dolorosa retrocessione dell'anno precedente consolidando la propria presenza in massima serie nelle stagioni successive collezionando rispettivamente un undicesimo, un decimo e un quattordicesimo posto. 

Altro grande condottiero sulla panchina biancorossa con caratteristiche da grande comandante fu Antonio Conte che arrivò a Bari nella stagione 2007-08 subentrando a Giuseppe Materazzi e arrivando undicesimo in classifica in serie B. L'anno successivo fu quello dell'apoteosi quando, grazie al lavoro del tecnico leccese, si ottenne la grande promozione in serie A facendo impazzire di gioia tutti i tifosi baresi.

Non ultimo in ordine di importanza c'è Giampiero Ventura. L'allenatore arrivò a Bari nella stagione 2009-10 in serie A stupendo tutti per il suo calcio armonioso e che faceva divertire tantissimo i tifosi biancorossi e tutta Italia. In quella stagione i galletti arrivarono decimi mentre l'anno successivo qualcosa non andò per il verso giusto e il rapporto tra Ventura e il Bari si interruppe alla ventiquattresima giornata quando l'ex tecnico della Nazionale fu esonerato per lasciare spazio a Bortolo Mutti.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 31 maggio 2025 alle 17:00
Autore: Maurizio Calò
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