L’estate 2012 per il Bari fu segnata dalla penalizzazione inflitta alla luce delle vicende di Scommessopoli. I punti in meno furono sette e la situazione finanziaria non era di certo migliore: ammenda di 89 mila euro e budget di 4 milioni per il mercato. Il Ds Guido Angelozzi annunciò subito che, come obiettivo, ci sarebbe stata la salvezza. Molti stipendi furono decurtati, tra cui quello di Vincenzo Torrente, l’allenatore dei biancorossi.

Il mercato estivo fu volto alla liberazione da ingaggi pesanti e all’inserimento di giovani da valorizzare. Partirono, infatti, gli esperti Ignacio Castillo, Vitalij Kutuzov e Mariano Bogliacino, oltre alla fine dei prestiti di Forestieri e Alessandro Crescenzi.

Tra gli arrivi ci furono nomi destinati a rimanere nel cuore di molti tifosi biancorossi: il centrocampista Daniele Sciaudone e il terzino Stefano Sabelli. La scommessa di quell’anno fu Francesco Fedato, esterno offensivo che rimase a Bari per due stagioni, non sfigurando ma senza esplodere definitivamente. Si cercò di impiantare anche più senso di appartenenza con il barese Nicola Bellomo, il quale, di ritorno dai prestiti, tentò di mettersi in mostra riuscendoci nella seconda parte di stagione.

Inoltre, come dimenticare l’arrivo di Antimo Iunco e le sue parole al miele nei confronti del Bari. L’attaccante, infatti, affermò di aver accettato Bari senza farsi impensierire dalla situazione societaria e dalla riduzione degli stipendi e di essersi concentrato solo per il blasone e la storia biancorossa.

Con questo senso di appartenenza e con dei giovani pronti a lottare per poter affermarsi il Bari riuscì a salvarsi con due giornate di anticipo, anche grazie ai gol di Ciccio Caputo (ben 17).

Sezione: News / Data: Mer 18 giugno 2025 alle 09:00
Autore: Cosimo Mirizzi
vedi letture
Print