Il Bari riparte da Fabio Caserta. Dopo 34 giorni di silenzio, incertezze e voci di corridoio, ieri è arrivata l’ufficialità dell’esonero di Moreno Longo. Un epilogo ormai inevitabile, ma che per modi e tempi lascia più di una perplessità. Il tecnico piemontese saluta dopo una sola stagione, segnata da una flessione preoccupante nel girone di ritorno: troppe poche vittorie, troppi pareggi e un crollo verticale nelle ultime giornate, culminato con le sconfitte contro Cittadella e Cosenza – entrambe poi retrocesse – che sono costate al Bari un piazzamento playoff che, per qualità dell’organico, era più che alla portata.

L’esonero, nel merito, è dunque comprensibile. Longo aveva più volte manifestato un certo disagio, anche attraverso dichiarazioni pubbliche che hanno incrinato definitivamente il rapporto con l’ambiente biancorosso. Alcune uscite infelici hanno infatti sollevato critiche feroci dalla tifoseria, ferita nel proprio orgoglio. Un distacco umano e tecnico che si è fatto sempre più evidente col passare dei mesi.

Tuttavia, è impossibile non sottolineare la cattiva gestione della situazione da parte della società. Trentaquattro giorni di attesa senza comunicazioni ufficiali rappresentano un vuoto inaccettabile a questi livelli. A peggiorare il quadro, un “casting” per il nuovo allenatore (con nomi come Nesta e lo stesso Caserta in lizza) avviato con Longo ancora formalmente in carica. Un comportamento ingeneroso nei confronti di un professionista che, pur tra mille difficoltà, ha sempre svolto il proprio lavoro con serietà.

Ora tocca a Caserta raccogliere le redini e ricostruire. Il Bari ha bisogno di ritrovare compattezza, gioco e identità. E, soprattutto, di ricucire il rapporto con la sua gente.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 17 giugno 2025 alle 18:30
Autore: Antonio Testini
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