I leitmotiv di questi spareggi per Euro 2011 sono due: i proverbi rurali di Giovanni Trapattoni da
Cusano Milanino e lo strapotere tecnico di Cristiano Ronaldo da Funchal - Portugal.
Il maxischermo dell'Aviva Stadium di Dublino ufficializza l'impresa del Trap, mostrando la carismatica guida con un gatto...stritolato nel sacco. Il tormentone degli ultimi giorni (al quale si è aggiunto "il sedere sulla griglia") ha tenuto alta la concentrazione della sua Irlanda, passata in vantaggio con il terzino Ward, e raggiunta da un tiro dalla distanza del talento estone Vassiljev. Trapattoni ha compiuto l'ennesimo miracolo, ha rilanciato fuoriclasse in declino come Damien Duff e ora può godersi senza timore l'ebbrezza della qualificazione in condivisione con un popolo che lo ama alla follia.
Il secondo protagonista, beh, ha altre fattezze: quando tocca palla la magia è assicurata, ma ora è finalmente decisivo anche con il suo Portogallo. Cristiano Ronaldo ha trascinato i lusitani alla qualificazione con due reti pesantissime e ha raggiunto un totem come Luis Figo in terza posizione tra i marcatori della seleçao portuguesa, con la differenza che il fuoriclasse Real ha impiegato solo 87 partite contro le 127 dell'ex Inter...e il tassametro corre. Troppo umana questa Bosnia (Dzeko in primis) per tener testa ad extraterrestri come Ronaldo, Nani, "l'italiano" Miguel Veloso. Il buon Cristiano genera entropia sugli spalti con una delle sue punizioni da intenditore, l'ala dello United raddoppia con un bolide dai 30 metri. Qualificazione in tasca, neanche per sogno poiché il superbo Misimovic riapre i giochi con un rigore discusso. All'intervallo Cristiano Ronaldo entra in una stanza segreta degli spogliatoi e veste i panni del supereroe, un po' come faceva Clark Kent nella sua adorata cabina telefonica. Sette minuti e il Superman portoghese brucia Papac sullo scatto, uccella Begovic con una finta apparentemente semplice ed insacca. La Bosnia non demorde e nonostante la sciocca espulsione del laziale Lulic rientra in partita con Spahic; Helder Postiga però si ricorda di essere un attaccante (lo storico problema di questa nazionale) e realizza una preziosa doppietta, nel mezzo una punizione pennellata alla perfezione dal genoano Miguel Veloso, tra i migliori in campo, campione ritrovato.
Termina sei a due, stavolta niente zolle ingannevoli o laser fastidiosi, Cristiano Ronaldo è il messaggero della buona novella: registrando un pochino la difesa, questo Portogallo può battere chiunque.
A Zagabria Guus Hiddink ringrazia e saluta. Il tabellino scrive zero a zero: la sua Turchia non riesce nel clamoroso ribaltone contro la Croazia(tre a zero all'andata, ndr) e conferma la crisi di un calcio locale infangato da corruzione e malavita. Il tecnico olandese fa la scimmietta "non vedo, non sento, non parlo", i sui 4 milioni l'anno se li è intascati e concorda con la federazione un'adeguata liquidazione, pronto per una nuova avventura. Dall'altra parte Slaven Bilic ammutolisce le critiche dopo la mancata qualificazione diretta con la Grecia nel testa a testa dello scorso 7 ottobre: questa Croazia non è niente male e si candida ad outsider dei prossimi campionati europei.
Nessun miracolo a Podgorica, San Vucinic e San Jovetic non hanno battuto il colpo e il Montenegro saluta il sogno europeo. A qualificarsi è l'iper quadrata Repubblica Ceca di Michal Bilek: di fronte a tre "italiani" (l'arbitro Rizzoli più gli adottati Vucinic e Jovetic) il mister ceco rispolvera un catenaccio di antica scuola Nereo Rocco e colpisce in contropiede con Jiracek a fine partita. Non sarà più la squadra ad alto tasso tecnico dei Poborsky e dei Nedved, ma questa Repubblica Ceca compatta ed ordinata può dar filo da torcere...specie con un Rosicky in stato di grazia.
I risultati di ieri:
Portogallo - Bosnia Erzegovina 6-2 (7' e 53' C. Ronaldo, 24' Nani, 39' rig. Misimovic, 65' Spahic, 71' e 83' H. Postiga, 80' Veloso)
Croazia - Turchia 0-0
Montenegro - Repubblica Ceca 0-1 (81' Jiracek)
Irlanda - Estonia 1-1 (31' Ward, 57' Vassiljev)
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