Un cantiere aperto. Questa la sensazione che ha lasciato il Bari dopo la prima esibizione stagionale della truppa di Mignani, sconfitta 1-0 a domicilio dalla Fidelis Andria e costretta ad abbandonare il primo obiettivo stagionale, la Coppa Italia di Lega Pro. Sia chiaro, il risultato poteva essere diverso, ed è stato condizionato da una buona dose di sfortuna e da un inopinato scivolone di Sabbione nella propria area, con conseguente rigore decisivo per i federiciani.

Le lacune oggi presenti in organico, però, si son viste, e per fortuna c’è ancora tempo per porvi rimedio, soprattutto attraverso il mercato. Manca almeno un centrale difensivo affidabile, se non due qualora si ritenga capitan Di Cesare a rischio di intoppi fisici frequenti, vista l’età del trentottenne. In mezzo al campo, non c'è il metronomo, un regista con i fiocchi in grado di dettare i tempi di gioco.

Qualche sprazzo delle idee di Mignani si è visto, ed i biancorossi si sono resi pericolosi in almeno cinque-sei occasioni, centrando anche due pali. Ma la dea bendata non ha sorriso, ed il ritardo di condizione di molti uomini non ha aiutato, tra nuovi arrivi ancora indietro fisicamente, come Botta, e gente reduce dal Covid, come Simeri.

Il diesse Polito ha nove giorni di tempo per mettere a disposizione del tecnico i tasselli mancanti, incluse le riserve sulle fasce difensive, che oggi latitano. Cedere i calciatori fuori dal progetto ed immettere forze fresche è, ormai da tempo, la missione del dirigente. Non sarà facile, ma tocca provarci.

Il campionato dei galletti inizierà il 30 agosto, sul campo del Potenza. E non si potrà sbagliare, per non accumulare ritardi deleteri sulle dirette concorrenti alla promozione in B. Del resto, archiviata la Coppa, in questa stagione non resta altro traguardo da tagliare che l’approdo in cadetteria.

Sezione: Copertina / Data: Dom 22 agosto 2021 alle 10:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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