Col fiato sospeso. Per una squadra che non va, e per un futuro ora tutto da decifrare. I tifosi del Bari vivono ore di inevitabile apprensione. Il momento tecnico non è certo dei migliori; e rumor catastrofici sono iniziati a filtrare da organi di stampa. Naturale conseguenza di un periodo di crisi profonda, che lascia il Bari in balìa delle onde, fragile, anzi fragilissimo.

Ecco i fatti. La notizia del possibile interesse dei De Laurentiis a cedere il club dopo appena tre anni dal loro insediamento in Puglia, ha fatto clamore. Proteste, e più di qualche perplessità, sono rimbalzate sui social. Un effetto domino prevedibile, fra coloro che vedono reale il rischio, e altri che non credono.

Non è arrivata fin qui la smentita del club. Non un indizio sulla presunta ritirata della proprietà. Anche perché, ieri, proprio Luigi De Laurentiis si è presentato agli allenamenti, interagendo direttamente con la squadra. Ma il silenzio in termini di dichiarazioni negli ultimi tempi ha fatto storcere il naso a tanti. La squadra - lasciata, per giunta, senza diesse dopo l'addio di Romairone - è oggi in chiara difficoltà. Servirebbe, insomma, una spinta ulteriore e scelte oculate per far fronte ad ogni possibile buco di comunicazione e approccio apparentemente lento.

Tornando al punto: quali sarebbero i motivi di un allontanamento progressivo dei De Laurentiis? Il progetto vive stagioni da vorrei ma non posso. Il salto in B non è ancora arrivato e anche quest'anno passerà dall'intricatissima matassa dei play-off. Il Bari, quest'anno, arriverà alla coda del campionato con gli eterni galloni della possibile favorita, ma non certo della favorita assoluta. Conseguenza di una stagione travagliata, che ha visto i biancorossi perdere in consapevolezza e autostima. Negli altri gironi corrono, e Antenucci e soci dovranno sudarsi la conquista dell'unico e ultimo posto utile per guadagnare la categoria superiore.

Cosa succederebbe in caso di mancato approdo in cadetteria? E' indubbio che i De Laurentiis abbiano speso moltissimo in queste stagioni, specie in considerazione delle categorie dal nullo profitto economico che hanno affrontato. La pandemia, poi, ha azzerato i ricavi dei botteghini, e qualsiasi potere d'immagine nei confronti di sponsor e partner si è ridimenisionato inevitabilmente. E' oggi, quello dei De Laurentiis, uno sforzo economico bello e buono. Nasce da qui un mercato meno scintillante di prima a gennaio. Ecco perché una corrente di pensiero porta all'idea che continuare a rimetterci economicamente potrebbe anche essere un rischio. Tutte da decifrare, però, le eventuali possibilità d'uscita: anche fosse scelta questa strada, difficile immaginare acquirenti interessati in questo momento storico al Bari. Così come ancor più azzardata appare la scommessa di vedere in eventuali successori dei De Laurentiis una solidità maggiore di quella che, negli anni, hanno saputo dimostrare gli attuali proprietari dei due club di spicco del calcio meridionale.

Le ragioni della prosecuzione del rapporto risiederebbero allora nella perseveranza dei De Laurentiis, e nell'ambizione di non fallire la sfida. Mollare ora, del resto, al di là delle possibili logiche imprenditoriali, costituirebbe una macchia difficile da giustificare. La città s'interroga, e spera nel mantenimento della massima ambizione.

Sezione: Copertina / Data: Mer 24 marzo 2021 alle 08:00
Autore: Davide Giangaspero
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