Una squadra senz'anima e senza identità. Dopo una brevissima parentesi di priscio, il circo Bari è ripiombato in uno spiraglio di evidenti angosce, paure, incertezze e difficoltà, seminando disfattismo e sfiducia tra i tifosi. Ma 'dall'alto', qual è la percezione? E soprattutto, quali sarebbero le intenzioni e, magari, le necessarie soluzioni?

Inutile nascondere che ci sono diverse criticità che preoccupano l'intera piazza, in parte disillusa dopo solo un paio d'anni di comprensibile ottimismo, giustificata speranza. Nel giro di pochi mesi, si è passati dalla conquista della serie B - sfiorata nella finalissima, persa, contro la Reggiana - alla tanto chiacchierata rivoluzione della scorsa estate. Uno stravolgimento tecnico che, in altrettanti pochi mesi, ha partorito un grave fallimento, a cui non si è ancora trovata adeguata soluzione, rimasta parziale con l'arrivo di mister Carrera, partito con il vento in poppa salvo poi ritrovarsi solo contro una manciata di mulini a vento senza pale. Si, solo, perchè ad oggi la proprietà non ha ancora sostituito l'esonerato Romairone, reo di aver indebolito, soprattutto a gennaio, una rosa le cui lacune, purtroppo, si stanno continuando a palesare. Insomma, a parte il presidente - che notoriamente non si occupa dell'aspetto sportivo del club - in società non vi sono ad oggi figure di rilievo atte a sostenere e completare il lavoro dello staff tecnico e della squadra, a cui mancano figure di riferimento. Il solo allenatore non può bastare, specie se la situazione è tutt'altro che felice o facile da gestire.

Una disfatta. Raccontata così, è ciò che sembra. Ma sbagliare si può. Diabolico sarebbe invece perseverare, ovvero continuare in questo modo. Se davvero si vuol essere minimamente protagonisti ai prossimi playoff, gettando magari le basi per un futuro prossimo meno sbiadito del presente, ecco che in auge torna, deve tornare, la proprietà, condannata a concretizzare in fatti le sbandierate ambizioni, difficili da soddisfare se si continua a lavora con poco impulso e poca reattività. Vivendo un po' alla giornata. Non può essere questo il modus operandi di un club che, sin dal primo giorno, ha detto di tenere tantissimo alle sorti di questa squadra e di volerla portare il più in alto possibile. Si faccia dunque avanti, la società, alzando la voce e prendendo decisioni importanti, sin da subito, sia a livello sportivo che dirigenziale. E' oggi che serve sterzare, domani è troppo lontano. 

Sezione: Copertina / Data: Ven 19 marzo 2021 alle 14:00
Autore: Andrea Dipalo
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