Rocco Roberto Paris è stato uno di quei prodotti della cantera del Bari su cui in molti avrebbero scommesso per una carriera diversa da quella sin qui disputata. Eugenio Fascetti ci aveva visto giusto all’epoca, tanto da regalargli l’esordio in A nel derby col Lecce (1997-98) e due gettoni nella stagione successiva. In totale le presenze con la squadra della sua città saranno in definitiva nove, contando le sei della stagione 2001-02 in B. Tanta serie C nella carriera del difensore classe 1979 fra Catania, Reggiana, Lanciano, Martina e Monopoli, poi lo scorso campionato in D a metà fra Trani e Fasano e ora l’attesa (da svincolato) per un’altra, importante, occasione prima di tentare l'avventura da allenatore.

TuttoBari.com ha ripercorso in esclusiva per i suoi lettori la carriera del difensore barese attraverso questa intervista, rivivendo la sua carriera, volendo sapere la sua sul Bari targato Torrente e parlando di  ciò che ne sarà del suo futuro.

Dopo la scorsa annata, condivisa fra Trani e Fasano, cosa bolle ore in pentola?Ora come ora nulla poiché ho rifiutato diverse squadre per una scelta più che altro economica. Adesso mi tocca soltanto aspettare la proposta giusta…”.

Da ex giocatore, nonché tifoso del Bari, come giudichi il mercato, la squadra e che campionato potrà fare?E’ una discreta squadra. A mio parere manca ancora qualcosa lì davanti, ma penso che farà un campionato tranquillo, niente di più”.

Cosa ne pensi poi, da prodotto del settore giovanile del Bari, della rivoluzione che la società ha posto in essere nell’ultimo periodo?La nuova gestione che si è insediata in società è libera di fare come meglio crede. Ho notato che si è puntato su allenatori giovani come Massimiliano Tangorra, persona di cui ho una grande considerazione. Spero che questi elementi diano quel qualcosa in più al vivaio, visto che negli ultimi anni non si è raccolto poi molto…”.

Nel ’97-’98 esordivi in A grazie a mister Fascetti, poi tanta serie C. Perché la tua carriera non ha toccato in maniera significativa categorie più “nobili” come la A e la B? Diciamo che sono stato un po’ sfortunato, in particolare nei primi anni che giocavo col Bari. Nell’anno in cui ho fatto il militare mi potevo allenare solo il venerdì ed il sabato con i miei compagni e questa è stata una grossa pecca per me”.

Infine l’esperienza più significativa, sin qui, della tua carriera?Il Bari si, è ovvio: l’esordio in serie A nel derby col Lecce con quasi 50 mila persone è stato magnifico. Il ricordo più bello però c’è l’ho a Catania nel campionato 1999-2000”.

Domanda di rito prima di salutarci. Finita la carriera da giocatore cosa intendi fare?Innanzitutto ho intenzione di giocare ancora per 4-5 anni. Poi magari proverò a fare l’allenatore, se me lo permetteranno e se ne sarò capace”.

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Sezione: Esclusive / Data: Dom 11 settembre 2011 alle 10:15
Autore: Renato Chieppa
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