Giocare a Bari è stata un'esperienza fondamentale nella carriera di Alberto Fontana. L'ex portiere, intervistato da ilposticipo.it, è ritornato sugli anni in biancorosso tra il 1993 e il 1997: "Prima di trasferirmi a Bari non ero mai andato via da casa. Avevo giocato un anno alla Spal, prima ancora a Pesaro, però alla sera potevo tornare sempre dai miei. L’impatto con una grande città come Bari non è stato semplice: ha significato tagliare il cordone ombelicale col passato. All’inizio è stata dura, ma è stato un passaggio importantissimo perché mi ha permesso di vedere il calcio in un’altra ottica. Sono stati anni molto belli, ho fatto parte di un grande organico, a Bari c’era un genio come Carlo Regalia che aveva costruito una macchina che funzionava alla perfezione. Abbiamo stravinto un campionato, poi abbiamo fatto bene in Serie A. Bari ha un bacino di utenza e una tradizione che si fanno sentire".

Fontana ha poi rivelato di essere stato vicino ad un ritorno in Puglia negli anni di mister Antonio Conte: "Dovevo essere un suo giocatore quando era a Bari, avevo già firmato il contratto: conosco Antonio da avversario da una vita, siamo quasi coetanei. So quello che chiede, ha il fuoco dentro, vuole il cento per cento, con lui bisogna bruciare l’erba. Non ero più un ragazzino, avevo 42 anni e mezzo, mi sono reso conto che non avrei mai raggiunto i ritmi che desiderava. Gli ho telefonato per ringraziarlo, gli ho detto che forse era meglio che chiudessi la carriera. Ho ridato indietro il contratto, i dirigenti rimasero stupiti".

Sezione: Gli ex / Data: Sab 12 settembre 2020 alle 23:00
Autore: Gianmaria De Candia
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