Giampiero Ventura, dopo aver fatto tanto bene al Bari, realizzando anche il record di punti in serie A, ha vissuto stagioni in chiaroscuro. Tutti i tifosi baresi ricordano ancora con affetto la stagione 2009/2010, che sembrava iniziata con auspici negativi data la partenza di Conte che poteva lasciar presagire scenari infausti. L’allenatore genovese fu, invece, bravo a rilanciare la rosa, creando una chiara identità nel suo 4-4-2, con ali capaci di attaccare la profondità e due punte, Barreto e Meggiorini prevalentemente, che si trovavano a meraviglia. Ci furono tanti scalpi prestigiosi: il 3-1 al San Nicola contro la Juventus, lo 0-0 a San Siro contro il Milan e il doppio pareggio contro l’Inter del Triplete. Risultati importanti uniti ad un’ottima valorizzazione di tanti calciatori. Come dimenticare la coppia Ranocchia e Bonucci lanciata dal tecnico? O il rilancio di Donati e Almiron, di Barreto autore di 16 gol e di Alvarez, probabilmente il più valorizzato da Ventura. Tantissime furono le occasioni nelle quali l’esterno honduregno si trovava solo davanti al portiere sbagliando diversi gol per la sua errata coordinazione.

Nonostante il fallimento dell’anno successivo l’occasione di rilancio immediata gliel’ha data il Torino condotto dall’allenatore ligure anche in Europa League. Anche nella sua avventura sotto la Mole ha saputo valorizzare tanti calciatori: Bruno Peres, Darmian, Glik, Zappacosta tra gli altri.

I risultati positivi con la squadra granata gli sono valsi la chiamata in Nazionale. Il cammino non del tutto positivo con l'Italia gli attira diverse critiche che divampano al momento della eliminazione nel playoff con la Svezia.

Questo strascico negativo sembra si sia prolungato anche quando ha allenato il Chievo per poche settimane salvo poi dimettersi per via dei cattivi risultati, nella stagione appena conclusasi.

Ora è pronto a ripartire dalla Salernitana in serie B speranzoso, chissà, di ripercorrere le orme dell’altra squadra granata già allenata in passato.

Sezione: Gli ex / Data: Dom 30 giugno 2019 alle 21:00
Autore: Vito Longo
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