Il match di questa sera al San Nicola tra Bari e Catanzaro porta con sé un carico di sentimenti e situazioni contrapposte. Al centro della scena c’è Vincenzo Vivarini, che si ritrova davanti lo specchio del proprio passato più glorioso. Il tecnico abruzzese incrocia quel Catanzaro che ha guidato verso traguardi memorabili, costruendo un legame viscerale con una piazza che ha vissuto il suo addio come una ferita ancora aperta. Per Vivarini sarà una serata di emozioni forti, da gestire con la freddezza di chi sa che il presente lo obbliga a lottare per la sopravvivenza in una classifica che vede il Bari al quattordicesimo posto. Dall'altra parte, Alberto Aquilani arriva con l'intento opposto: il giovane tecnico è determinato a chiudere definitivamente quel capitolo storico per inaugurare una nuova era, plasmando i giallorossi secondo la propria filosofia e consolidando una settima posizione che autorizza sogni ambiziosi.

In casa biancorossa, la gestione dell'emergenza resta il tema principale. Vivarini recupera pedine fondamentali, ma il dubbio sulla loro tenuta dal primo minuto rimane. Il ritorno di Francesco Vicari è il bivio principale per la difesa: il capitano si riprenderebbe il posto a discapito di Pucino, portando quell'esperienza necessaria per non sbandare. In alternativa, scalda i motori Meroni, pronto a dare fisicità al reparto arretrato. La vera novità tattica è però forzata dall'assenza di Dorval: scatta l'ora di Burgio, l'esterno arrivato in estate per coprire le spalle all'algerino e rimasto finora un oggetto misterioso. Sarà lui a dover arare la fascia, in una partita che non ammette timidezze.

Il Catanzaro vola sulle ali dell'entusiasmo e dell'autostima dopo ben tre successi consecutivi e  risponde con la forza dei suoi interpreti più qualitativi. La minaccia numero uno porta il nome di Pietro Iemmello, un attaccante che per visione e carisma continua a essere il riferimento assoluto della squadra. Accanto a lui, il dinamismo di Cissè obbligherà i centrali del Bari a una serata di massima allerta. Un occhio di riguardo andrà anche alle corsie esterne, dove agisce Favasuli: un "ex" dal dente avvelenato che, dopo l'annata incerta vissuta proprio in Puglia, sembra aver trovato sotto la guida di Aquilani la spinta giusta per diventare un fattore determinante. L'anno scorso aveva trovato il goal proprio nelle sue attuali mura amiche ma con la maglia della squadra che stasera avrà di fronte.

Il nodo del match sarà la gestione della manovra offensiva. Con Castrovilli ancora ai box, Vivarini potrebbe optare per una formula più muscolare, lanciando la coppia Gytkjaer-Moncini. La convivenza dei due giganti d'area richiederà un centrocampo di sostanza e inserimenti, dove Giulio Maggiore dovrà agire da equilibratore tattico. Il Bari deve smettere di specchiarsi in un possesso palla sterile e iniziare a pungere, perché altrimenti contro questo Catanzaro si rischia parecchio. Si gioca sul filo dei nervi: tra il bisogno viscerale di punti dei padroni di casa e la voglia degli ospiti di dimostrare che il futuro è già iniziato.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 19 dicembre 2025 alle 18:30
Autore: Enrico Scoccimarro
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