Pioggia, maltempo, squadra di provincia, maggio inoltrato. Il San Nicola, dopo un anno di presenze all’appello, nella gara col Picerno ha risposto, per mille motivi, parzialmente assente. Gli spettatori erano solo 5mila per una gara che, gloria e trofeo a parte, ha ben poco da dire per una squadra che con tutta probabilità verrà rimessa a nuovo per affrontare la Serie C.

Nella sfida coi vincitori del girone H, il Bari si è mostrato a tratti padrone della gara, un buon segnale in vista della sfida all’Avellino: gli irpini arriveranno con motivazioni diverse ma la sfida del Partenio farà riassaggiare a tutto l’ambiente ciò che è stato perso a causa delle scellerate gestioni societarie degli ultimi anni. L’aspetto che subito è balzato all’occhio dalla gara col Picerno, però, è stato quello legato agli errori arbitrali. Eccezion fatta per alcune scelte discutibili a metà campo, su falli e scontri magari valutati non in modo omogeneo, la prestazione della terna arbitrale è stata macchiata dagli errori grossolani degli assistenti di linea: il fuorigioco di Iadaresta nel finale è un chiaro errore di posizione del guardalinee che, di fatto, ha negato la gioia agli uomini di Cornacchini e palesato un’inadeguatezza mostrata per tutti i 90 minuti e sfociata in questo episodio.

In Serie C il livello si alzerà, a 360°. Gli arbitri, in primis, saranno di tutt’altro livello e gli orrori vissuti dal Bari nell’arco della stagione si limiteranno a normali sviste che nell’arco di un anno possono capitare.

Cambierà la cornice di pubblico: la prossima Serie C si prospetta come una Serie B2 ed il San Nicola, da sempre vicino al Bari, tornerà a riempirsi. Le sfide di cartello si susseguiranno, un campionato di vertice dei biancorossi potrebbe rendere lo stadio di casa un vero e proprio fortino, un tempio su cui nessun’altra squadra può contare.

Ma, anzitutto, cambierà la qualità delle squadre: nella prossima Serie C non saranno ammessi passi falsi. In un campionato di iene al primo errore si rischia di essere tagliati fuori e la costituzione della nuova rosa dirà, sulla carta, molto sulle ambizioni della famiglia De Laurentiis. Tutte le altre avranno timore del Bari che sarà chiamato al durissimo compito di non poter fallire nonostante lo status di neopromossa: la Serie C è un vero e proprio inferno da cui poter risalire subito, vedi Parma, o in cui rischiare di restare impantanati per anni, vedi Lecce.

Serie D e Serie C: due mondi diversi ma il Bari riparte da due certezze. Il pubblico, tra i migliori in Italia; e la dirigenza, tra le più preparate in Europa.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 13 maggio 2019 alle 14:00
Autore: Alessio D'Errico
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