Il ruolo del direttore sportivo, notoriamente, è uno dei più delicati nel mondo del calcio. Questo perché a questa figura dirigenziale è affidata la costruzione della rosa di ogni compagine. E sue sono anche le relative responsabilità per quanto attiene i risultati sul campo dell’organico allestito. Negli ultimi anni, molti sono i soggetti che si sono avvicendati, in questa mansione, nel club biancorosso. Ed alcuni, viste le stagioni deludenti, hanno deciso di cambiare addirittura mestiere.

All’alba del nuovo millennio, il direttore generale dei galletti era ancora Carlo Regalia,  che lavorava gomito a gomito con il compianto Enrico Alberti, il quale ricopriva la carica di d.s. Regalia è una figura storica del club, del quale è stato anche allenatore. Oggi, l’ottantaseienne, che si dimise nel 2003,  si è ritirato dal contesto pallonaro, dopo una sfortunata parentesi a Lecce quindici anni fa, un burrascoso passaggio alla Pro Patria ed il fallimento societario della Pro Piacenza, nel 2012.

Nel 2004, vi fu l’avvento di Fausto Pari, che condusse per un triennio le questioni di mercato del Bari, in un periodo di fatto coincidente con i due anni di Guido Carboni sulla panchina biancorossa e con il successivo avvento di Maran prima e Materazzi poi. Ora, l’ex centrocampista della Samp dello Scudetto fa il procuratore sportivo.  È tornato ad occuparsi di acquisti e cessioni anche Giorgio Perinetti, in Puglia dal 2007 al 2010, negli splendidi anni di Conte e Ventura. Attualmente, dopo un anno di sosta, ha accettato l’offerta del Brescia, che tenterà di riportare nella massima serie.

Strano il destino di Guido Angelozzi, qui a Bari ricordato per la terrificante retrocessione dalla A del 2011, ma anche per la meravigliosa stagione fallimentare di qualche annata più tardi. Il siciliano, dopo aver condotto lo Spezia in A per la prima volta nella sua storia, ha lasciato l’incarico, e, per lui, si prospetta un possibile anno sabbatico.

Non sono andati molto meglio i piani dei direttori dell’epoca Paparesta-Giancaspro. Fa l’intermediario delle contrattazioni l’agente Fifa Stefano Antonelli, in riva all’Adriatico nel primo, deludente, campionato della gestione dell’ex arbitro internazionale. In cerca di un’altra opportunità è anche Razvan Zamfir, dopo due annate nella massima serie rumena con l’Hermannstadt.

Meglio va a Sean Sogliano, che occupa il posto di uomo-mercato del Padova, in Lega Pro. Matteo Scala, invece, oggi è rimasto legato alla famiglia De Laurentiis, ma con un altro compito. È al Napoli, ma come team manager.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 12 settembre 2020 alle 19:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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