A Bolzano si è consumata l'ultima esibizione anonima del Bari, "degna" conclusione di una stagione senza squilli e, soprattutto, fallimentare in rapporto a quello che era l'obiettivo. La delusione è enorme anche in considerazione delle aspettative che c'erano e che avevano convinto anche buona parte del tifo biancorosso. In particolar modo, la venuta del nuovo direttore sportivo Magalini aveva portato area di novità e di speranza considerando il buon percorso del dirigente sportivo ex Catanzaro. La campagna acquisti, per la verità, non è stata fatta nei tempi giusti, con alcuni intoppi che hanno costretto Magalini a prendere i giocatori soprattutto nell'ultima parte del mercato estivo creando non pochi grattacapi a Longo.

Nonostante questo, sono arrivati dei prospetti che promettevano molto in termini di rendimento creando, a detta di tutti, un gruppo decisamente più competitivo rispetto a quello della passata stagione. Le attese sono state piano piano spazzate via anche considerando il deludentissimo mercato di gennaio che ha portato a Bari calciatori che, di fatto, non hanno mai spostato gli equilibri della squadra in senso positivo. Insomma, a conti fatti, trattasi di un vero e proprio flop. Un primo anno di Magalini decisamente negativo e al di sotto delle aspettative. Non sappiamo quanto realmente il ds abbia potuto incidere nelle scelte considerando il budget a disposizione ma non vi è dubbio che i calciatori arrivati a Bari sono stati avallati e decisi da lui. Anche sul piano della comunicazione, Magalini non si è certo distinto per prontezza e per presenza in particolar modo nei momenti più delicati della stagione facendo trasparire molto distacco con la piazza e con le proprie legittime esigenze di chiarezza. 

Ci si è basati sull'ampia garanzia che Magalini ha sempre sbandierato circa la bontà degli acquisti ma il campo ha decisamente smentito il ds biancorosso. La scelta dell'allenatore era stata condivisa da tutti ma a mano a mano che le giornate sono passate si sono percepiti malumori crescenti da parte del tecnico mai realmente accontentato nelle sue richieste. E, di conseguenza, anche i calciatori, inconsciamente, si sono adeguati a questa mediocrità. Decisamente insufficiente, pertanto, il lavoro di Magalini che ora aspetta di sapere il proprio futuro. Un futuro tutto da scrivere e da decifrare soprattutto pensando a quelle che sono le reali intenzioni di questa proprietà.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 14 maggio 2025 alle 10:00
Autore: Maurizio Calò
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