Nella sua lunga carriera da allenatore, Pasquale Marino può vantare oltre 700 panchine, suddivise tra club di tutte le categorie del calcio italiano. In queste 749 panchine, sono stati tantissimi i giocatori da lui allenati. Le esperienze più alte della sua carriera, però, sono certamente state quelle di Udine e Catania.

Ai due estremi del Belpaese, Marino è riuscito a trovare il terreno fertile per far germogliare i propri principi, anche grazie a numerosi interpreti divenuti simboli delle sue idee di calcio. In tanti hanno sottolineato il rapporto adamantino con Roberto De Zerbi, attuale tecnico del Brighton, che è stato il terzo giocatore di movimento maggiormente impiegato dal Marino.

Altri quattro posti in questa speciale classifica sono occupati nell’ordine da: Umberto Del Core, Gokhan Inler, Gionatha Spinesi e Simone Pepe. Alcuni di loro hanno seguito il loro allenatore in diverse tappe, diventando dei veri e propri punti di riferimento per il suo credo calcistico. Di seguito, allora, ecco quelli che potrebbero ricalcare le loro orme.

Il giocatore di movimento maggiormente impiegato da Marino in carriera è stato Umberto Del Core. Oltre a lui, anche Gionatha Spinesi – esploso proprio in biancorosso - è stato il vero e proprio attaccante-pupillo del tecnico di Marsala. Un elemento della rosa attuale del Bari che potremmo avvicinare all’ex galletto è Marco Nasti. Centravanti cattivo, precoce e che può diventare il perfetto stoccatore e catalizzatore della mole di gioco prodotta dall’idea calcistica di Marino.

È stato più volte ripetuto negli ultimi giorni come il pane quotidiano del nuovo mister del Bari sia il 4-3-3. Si tratta di un modulo che necessita di un vertice basso che sappia allo stesso tempo velocizzare e rallentare i ritmi di gioco, muovendo la palla con sapienza. Marino aveva trovato a Udine queste caratteristiche in Gokhan Inler. Le medesime, in Puglia, le potrà rintracciare in Raffaele Maiello, perfetto equilibratore di gioco e cervello della squadra. I due, peraltro, già si conoscono avendo condiviso l’esperienza di Frosinone.

Oltre al regista, il modulo eletto da Marino necessita di due ali. Ali che devono essere diverse tra di loro: da una parte un giocatore di qualità tecnica - capace di convergere verso il centro del campo -, come fu De Zerbi; dall’altra un’ala pura, un corridore, dotato di dribbling e cross, come fu Simone Pepe. Ecco che questi due elementi nella nuova rosa di Marino potranno essere certamente Mattia Aramu – fantasista prestato alla corsia esterna – e Gregorio Morachioli. Quest’ultimo in particolare aveva bisogno come l’ossigeno del passaggio al 4-3-3. Si tratta di un giocatore che deve giocare tenendo i piedi sulla linea di bordo campo, così da sfoderare tutta la sua capacità di corsa e di dribbling.

In conclusione, in attesa di vedere il primo Bari targato Marino, possiamo già dire in anticipo che Nasti, Maiello, Aramu e Morachioli hanno tutte le caratteristiche per diventare i nuovi punti di riferimento dell’allenatore di Marsala. Ora non resta che vedere se la teoria si unirà alla pratica. Parola al campo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 19 ottobre 2023 alle 20:00
Autore: Antonio Testini
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