Nikola Ninkovic è ormai ad un passo a vestire la casacca biancorossa. Mancherebbero, infatti, solo pochi dettagli nella trattativa tra Bari (coadiuvato dal Napoli) e Ascoli. Il suo arrivo rappresenterebbe l'ennesimo colpo d'alto livello della società targata De Laurentiis, un dispendio economico non indifferente come ennesima prova della serietà e delle elevate ambizioni progettuali.

Nikola nasce in Serbia, esattamente a Bogatic, il 19 dicembre 1994. Cresce calcisticamente in uno dei club più famosi del suo paese, il Partizan Belgrado. Oltre 15 anni tra settore giovanile e prima squadra, dove esordisce a 16 anni e riesce a raggiungere tantissime soddisfazioni: 30 presenze tra i preliminari di Champions League e fase a gironi di Europa League ma soprattutto ben tre titoli di campione nazionale. Considerato in tenera età tra i prospetti più interessanti del panorama balcanico e convocato regolarmente nelle rappresentative giovanili.

Nell'inverno del 2016 viene acquistato dal Chievo Verona ma la sua avventura in Italia non inizia nel migliore dei modi: un'unica apparizione e successivo trasferimento al Genoa pochi mesi dopo. Dopo una partenza in sordina, conquista minuti e la fiducia di Juric: 17 presenze e 2 reti. Il ricordo più bello è sicuramente legato alla prima contro il Milan, un perfetto colpo di testa che supera Donnarumma e spiana la strada ai grifoni nel 3-0 finale. Nella seconda parte di campionato perde posto nelle gerarchie e a fine stagione viene ceduto in prestito all'Empoli, proprio alla corte di Vincenzo Vivarini (esonerato a dicembre). Un'annata in chiaroscuro ma le 4 reti (una proprio al Bari al San Nicola) valgono un ruolo da protagonista nella promozione in A dei toscani. Il tecnico poi va ad Ascoli e convince la dirigenza bianconera a puntare sul serbo, prelevandolo a titolo definitivo dal Genoa. In cadetteria trascorre la sua annata migliore in Italia ma probabilmente della carriera: 6 gol (mai così prolifico in precedenza) e 7 assist.

E' l'autentico fulcro dello scacchiere di Vivarini, che ha anche il merito di reinventarlo come trequartista. Nei suoi trascorsi si era imposto da esterno d'attacco o seconda punta, trovando però poca continuità. Nel nuovo ruolo è riuscito a racchiudere al meglio tutte le sue enormi qualità tecniche, trascinando la squadra alla salvezza. Non solo, dunque, velocità e dribbling. Ninkovic è un giocatore completo, dotato di una visione di gioco e tempi d'inserimento fuori dal comune. Imprevedibile così anche in zona realizzativa, piede fino e potente, che può colpire su calcio piazzato (diverse reti su punizione), tiro da fuori o addirittura nel colpo di testa, fattore che spesso passa in secondo piano.

Negli ultimi mesi ad Ascoli non stava facendo male, già a quota 4 marcature e 6 assist, ma ha però pagato a caro prezzo l'incredibile episodio contro il Venezia, in cui si è rifiutato di rimanere in campo per non aver battuto un calcio di rigore. Tra alti e bassi ha però dimostrato di essere un giocatore di prima fascia in Serie B. E' mancata solo la continuità, fattore che lo potrebbe portare a ricalcare i terreni di massima serie. La C per lui sarebbe solo una categoria di passaggio come per il Bari. Il ragazzo ha solo 25 anni e tanto talento inespresso, Vivarini lo conosce bene (uno dei pochi a saperlo gestire dentro e fuori dal campo) e crede fortemente in lui. Gli ingredienti per il grande salto ci sono tutti...

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 09 gennaio 2020 alle 17:00
Autore: Gianmaria De Candia
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