Il Bari che sarà ripartirà da Mirco Antenucci: dopo alcune voci riguardanti un possibile addio, infatti, il centravanti è stato confermato al centro del progetto biancorosso. Dopo una stagione difficile, l'attaccante sarà chiamato a prendersi la squadra sulle spalle, sfruttando il lavoro di Michele Mignani. Ma, negli ultimi anni, il tecnico com'è stato in grado di valorizzare i suoi bomber?

Partiamo dall'analisi relativa al Modena, in particolar modo prendendo in esame la stagione 2020-2021 (in quella precedente era subentrato in corsa a Mauro Zironelli)nel campionato passato la caratteristica della squadra emiliana è stata la varietà dei centravanti che hanno trovato la via del gol. Se da un lato nessuno è finito in doppia cifra, dall'altro alla compagine hanno contribuito le reti di numerosi elementi, come Alberto Spagnoli, Stefano ScappiniGaetano Monachello Davide Luppi.

Discorso diverso nelle due stagioni sulla panchina del Siena, dove c'è sempre stato un centravanti che ha guidato la squadra a suon di gol. Nella prima stagione, infatti, è stato Alessandro Marotta il protagonista con tredici marcature, nella seconda invece ci ha pensato Ettore Gliozzi con sedici gol, affiancato da quel Pietro Cianci ben conosciuto alle latitudini baresi che bucò la porta sette volte.

Nel complesso, se noi guardiamo la storia recente del Modena, possiamo notare che la caratteristica della squadra si può trovare soprattutto nella stabilità difensiva più che nella prolificità con cui ha mandato in rete gli attaccanti. In altre occasioni, quando ha avuto a disposizione bomber importanti come i due sopracitati a Siena, è stato in grado di valorizzarli al meglio. Sarà così anche con Antenucci? Solo il campo darà le sue risposte, ma l'abilità dimostrata nelle stagioni precedenti dall'allenatore può dare auspici positivi. Anche perché il Bari ha un disperato bisogno del suo numero sette. 

Sezione: News / Data: Lun 21 giugno 2021 alle 18:30
Autore: Raffaele Digirolamo
vedi letture
Print