La “meravigliosa stagione fallimentare” dell’annata 2013/2014 rappresenta per i baresi una delle più emozionati ed imprevedibili. Quel “comprate la Bari” capace di coinvolgere tutto e tutti, complice una società senza proprietà ed in balia delle onde, fece il giro dell’Italia intera con una squadra, capitanata da Marino Defendi, capace di stupire nel girone di ritorno fino a raggiungere un obiettivo inatteso, quello dei play-off. In quella rosa, allenata dal duo Alberti-Zavettieri, da gennaio 2014, iniziò a figurare anche un nuovo attaccante, vale a dire Edgar Cani. Le presenze furono 14, le reti solo tre che però, oltre ad essere molto pesanti, entrarono nei cuori di tutti i tifosi con l’apoteosi raggiunta nella semifinale d’andata dei play-off con il Latina grazie alle rete momentanea dell'1-1 messa a segno in un caldo pomeriggio di giugno in un "San Nicola" con oltre 50 mila spettatori. Il calciatore albanese, classe 89’ di Tirana, in esclusiva ai nostri microfoni, ha analizzato l’attuale momento del Bari spaziando in lungo e in largo fra diverse argomentazioni.
“Non mi sarei aspettato già da ora un Bari decimo in classifica – spiega Cani - però non tutto ciò che è stato rimarrà vano. Penso che dopo un’annata sopra le righe, dato che lo scorso anno non vi era l’obiettivo di centrare i play-off per andare in Serie A, quest’anno evidentemente non è stato possibile ripetere quanto visto lo scorso anno. Sono dell’opinione però che i biancorossi abbiano tutte le carte in regola per rimettersi in carreggiata ed ultimamente lo stanno facendo con una serie di risultati utili consecutivi”.
Durante l’intervista, spazio anche ad alcune considerazioni sull’arrivo di Pasquale Marino in panchina: “Ha molta esperienza, è un campionato quello di B che lui ha disputato molte volte. Sa cosa è necessario per rialzarsi definitivamente, è un allenatore esperto, esigente, che ha fatto grandissime annate in passato”.
Immancabile l’analisi sull’attuale momento dei galletti: “Io sono dell’idea che certe volte anche quando cerchi di fare tutto alla perfezione, non sempre i risultati arrivano. In un’annata travagliata come questa, serve quella scintilla che possa far svoltare la stagione. Il Bari ha un buonissimo organico, è una società sana e ha tutta la lucidità per far scattare questa molla”.
Spazio poi alle recenti dichiarazioni del ds Ciro Polito, intervenuto lunedì a TeleBari affermando come questa in corso sia una stagione di transizione: “Una società seria non si pone il problema di un anno piuttosto che un altro, una società seria si pone un obiettivo e lo insegue fino a quando non lo raggiunge. Ovviamente c’è qualche difficoltà, forse anche per scaramanzia o per abbassare le aspettative ha dichiarato questo. Il Bari ha tutte le carte in regola sia per provare il salto di categoria sia quest’anno, sia il prossimo. La società non ha un progetto a breve termine insomma, questo penso sia stato il messaggio del ds Polito”
Analizzato parte del presente, l’attaccante albanese ha espresso in conclusione anche il suo pensiero riguardo l'iniziale riconferma di Mignani ad inizio stagione, poi esonerato: “Se l’è guadagnata sul campo, dopo un’annata come quella passata mandare via un allenatore in grado di ottenere quei risultati sarebbe stato da folli, è stato fatto un grandissimo lavoro. Ad inizio anno purtroppo ci sono stati una serie di problemi, dall’assetto-squadra all’assenza di vittorie casalinghe. Purtroppo il calcio non è matematico”.
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