A Bari c'è stato pochi mesi, nel 2003, e la sua esperienza biancorossa è stata resa difficile da una precaria condizione fisica che ne ha penalizzato il rendimento. Oggi Denis Godeas non si è ancora fermato e all'età di 44 anni gioca ancora in Seconda Categoria, nel Triestina Victory. Intervistato da TuttoBari.com, ha ricordato i trascorsi in Puglia e si è soffermato anche sul presente.

L'ex centravanti biancorosso parte dalle difficoltà incontrare ad inizio stagione"Per conoscere le reali motivazioni bisogna essere all'interno del gruppo, però il campionato del Bari è stato comunque ottimo. La mia Triestina (club nel quale ha trascorso una parte importante della carriera, ndr) dimostra che non sempre formare una rosa di primo piano, come quella dei biancorossi, porti a risultati positivi nell'immediato. Credo che gli uomini di Vivarini avrebbero avuto ottime possibilità ai play-off, ma sfortunatamente questo virus ha sconvolto le carte in tavola".

Ancora sull'attuale campionato: "Obiettivamente la squadra è forte, credo che in C vada trovato il giusto mix fra calciatori di qualità superiore ed altri che conoscono la categoria. Probabilmente a Bari c'è voluto più tempo per creare gruppo in un campionato fisico, dove conta molta l'intensità, perché a livello di rosa non si può imputare niente. La dirigenza ha fatto un ottimo lavoro, considerando che trovare subito la ricetta giusta è difficile, se non impossibile".

Godeas parla anche delle possibili soluzioni per assegnare il quarto posto in B"Promuovere le prime è giusto, perché dev'essere valorizzato il merito sportivo, per il resto qualsiasi decisione lascerà scontento qualcuno. La scelta migliore per evitare ricorsi sarebbe riuscire ad organizzare i play-off, magari in un'unica sede isolata per prevenire il contagio, certe squadre possono permetterselo visto che parliamo dell'elité del campionato di Serie C. Però non so se si tratta di una soluzione attuabile dal punto di vista logistico e se siano effettivamente organizzabili".

Chiusura con i ricordi dell'esperienza con addosso la maglia del galletto: "A Bari sono arrivato in un momento difficile della mia carriera, contrassegnato da problemi fisici dovuti ad una pubalgia. Però mi sono trovato bene anche in un territorio diverso dal mio, dato che provengo dall'estremo nord, che amo: ho conosciuto una realtà differente. Poi non l'ho mai detto, ma in Puglia avevo anche parenti che ho rivisto dopo tempo: se non fosse per i guai relativi agli infortuni, sarebbe stato davvero un bel periodo".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 20 maggio 2020 alle 10:00
Autore: Raffaele Digirolamo
vedi letture
Print