Ospite del canale Youtube Modì, Mirko Antenucci ha commentato, tra un aneddoto e l'altro, le maglie delle venti squadre ora in B. Al momento del Bari, l'ex bomber ha ricordato l'esperienza pugliese: "Bari mi ha lasciato tantissimo. Quando son poi tornato alla Spal, mi ero talmente affezionato alla piazza che ero indeciso se rimanere, e chiudere lì la carriera, o tornare a Ferrara: era come scegliere tra due figli, lasciavo cose da una parte e dall'altra".

Ricordo più bello"La vittoria del campionato in C". Più lungo, invece, il racconto della doppia finale playoff col Cagliari, tra andata..."Stavamo perdendo a Cagliari, laddove bastava anche pareggiare. Avevamo avuto occasioni, Cheddira aveva sbagliato un rigore per poi procurarsi un fallo al novantesimo. Io non mi stavo scaldando, poi Mignani mi chiese se me la sentissi di entrare. Nel frattempo il Var rivede l'episodio, ed io cercavo di isolarmi. A Radunovic, un mese prima, lo spiazzai incrociando, e lo rifeci".

...e ritorno: "Non subentrai neanche. Alle 19:00 c'erano già 60.000 persone. Claudio (Ranieri, ndr) mi sorprese perchè all'80esimo non aveva ancora messo Pavoletti e predicava calma. Fu una bella batosta. È uno dei miei più grandi rimpianti, anche perchè nei miei quattro anni sono state fatte cose con programmazione ed investimenti".

Sugli strascichi di quella annata, da lui "predetta", ha rivelato: "Io andai via, ma tanti rimasero ed alcuni mi dicevano che lo spettro rimane inconsciamente. Eravamo partiti come underdogs, sebbene io ero sicuro che avremmo fatto un grande campionato: avevamo 7/8 esperti, giovani forti come Esposito, Cheddira, Folorunsho, Benedetti e sentivo che avremmo fatto bene". 

Così si è espresso sulle divise biancorosse: "Lo stemma mi piace molto, ed anche queste maglie ed i loro colori mi piacciono. La prima è un qualcosa di diverso rispetto alle altre".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 01 dicembre 2025 alle 21:00
Autore: Piervito Perta
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