C'è uno sconforto totale che regna sovrano in casa Bari. L'immediato dopo partita contro la Sampdoria è un mix fatto di scoramento, smarrimento e sensazione di avere tra le mani un giocattolo del tutto fermo, bloccato, senza nè capo nè coda. Nella sfida contro la squadra doriana, Caserta ha provato a mescolare le carte, a proporre un nuovo modulo, un nuovo modo di stare in campo già bene o male sperimentato a Palermo. I risultati non sono stati quelli sperati. Anzi. L'impressione è di una squadra che si sta involvendo partita dopo partita e che non riesce ancora a trovare una sua identità, un suo modo di stare in campo.

Sono passate cinque partite e il Bari ha collezionato appena due punti. Nessuna vittoria, gol presi in ogni sfida, occasioni che si contano sulle dita di una mano, attaccanti abbandonati a loro stessi senza un costrutto di gioco logico e certo. Ci si chiede ora cosa poter fare per uscire da questo tunnel. Difficile pensare a nuovi e ulteriori cambiamenti che manderebbero in ulteriore confusione la squadra. E, allora, forse, sarebbe bene tornare a quel modulo su cui si è poggiata la campagna acquisti estiva. D'altronde Caserta è il tecnico del 4-3-3, del gioco sulle fasce, dell'intensità e del calcio offensivo. Si torni, dunque, a battere su quello. Sperimentare nuove soluzioni a campionato in corso e con una classifica che piange maledettamente sarebbe, probabilmente, un ulteriore azzardo. Oggi il Bari ha bisogno di certezze. Se durante il ritiro estivo e nelle prime partite si è giocato con un determinato modulo è bene che si torni a fare quello. Non fosse altro per una questione di coerenza. Fermo restando che nel calcio la duttilità tattica è importante e l'allenatore capace di cambiare modulo è spesso sinonimo di maturità e intelligenza, ci sono, però, momenti in cui, forse, tornare indietro può ridare certezze.

Ieri ha stupito la pazzesca confusione in campo. Non una manovra precisa e armoniosa, non un'azione davvero pulita. Solo gioco "sporco" e giocate singole piuttosto effimere. Unica eccezione, il momento del gol di Moncini dove il Bari ha dimostrato di poter essere capace di far girare la palla in maniera corale concludendo a rete con efficacia. Ma poi più nulla. Cosi non si può andare avanti. La scossa è doverosa e obbligatoria. Già a partire da martedi a Chiavari contro la Virtus Entella. Vietato sbagliare, affinchè questo campionato non diventi davvero un incubo e un supplizio. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 28 settembre 2025 alle 12:00
Autore: Maurizio Calò
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