Due certezze, in un inizio di stagione che per il Bari, dopo un impatto complicato dai casi di Covid in ritiro e dall’eliminazione patita in Coppa Italia di categoria ad opera dell’Andria, sembra aver preso la piega giusta. Mister Mignani, in effetti, pare proprio non poter prescindere, nel suo scacchiere tattico, dallo schierare in campo Frattali tra i pali e Mattia Maita nella linea mediana.

Entrambi i calciatori, infatti, stanno vivendo questa prima parte di stagione da assoluti protagonisti, sempre titolari e mai sostituiti. Se per il portiere era lecito aspettarsi un trattamento simile, con Polverino e Plitko relegati al ruolo di alternative utilizzabili in caso di necessità, diverso il discorso per il centrocampista.

Il rendimento di Maita, alla terza stagione con i galletti, è sempre stato di buon livello, sin dal suo arrivo in biancorosso nel gennaio 2020. Nonostante, nel frattempo, si siano succeduti sulla panchina dei pugliesi Vivarini, Auteri, Carrera, di nuovo Auteri ed ora Mignani, per il ventisettenne messinese ogni tecnico ha sempre trovato una collocazione che lo rendesse centrale nel progetto barese.

Del resto, il calciatore, con un contratto in scadenza nel 2024, ha sempre dimostrato versatilità ed affidabilità, non disdegnando qualche sortita in zona gol (un paio le realizzazioni con questa maglia, sin qui, in 52 presenze). Il suo obiettivo personale è quello di tornare in B. In cadetteria, infatti, Maita vanta in carriera una sola apparizione, con la casacca della Reggina, ormai più di un decennio fa.

Vestire i colori del Bari, da perno del centrocampo, puntando alla A, sarebbe un bel passo in avanti, per sé e per la squadra. Ad aiutarlo a realizzare questo sogno tutti i compagni, incluso Frattali, guardiano indiscusso della porta biancorossa, capace sinora  di incassare soltanto 2 reti in campionato in 4 match.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 25 settembre 2021 alle 13:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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