Primo weekend di sosta in Serie B, con le squadre ferme per gli impegni della Nazionale. In attesa di ritornare sul campo, abbiamo provato a rispondere a quattro domande inerenti altrettante tematiche di stretta attualità in casa Bari.

Perché il Bari è ancora imbattuto?

Tra campionato e Coppa, Maita e compagni sono l'unica squadra ancora senza sconfitte di tutta la Serie B. Il Bari è una squadra sicuramente rognosa, difficilissima da affrontare, oltre che ben allenata e con delle chiare e precise idee. Ad inizio stagione, Mignani ha spinto molto sulla fase offensiva e sulla costruzione verticale del gioco, creando tante occasioni da rete, ma allo stesso tempo concedendo qualcosa di troppo agli avversari. Giornata dopo giornata si è trovato maggiore equilibrio, puntando su un baricentro più basso che garantisce maggiore compattezza difensiva e più campo per le ripartenze (micidiali) dei galletti. Una tattica, finora, più che vincente, a cui gli avversari si stanno mostrando impreparati.

Perché la salvezza resta ancora l'obiettivo principale?

I 12 punti in sei giornate sono sicuramente un ottimo viatico, ma va ricordato come il Bari resti una neopromossa. La rosa allestita dal tandem Polito-Mignani è di sicuro spessore, se la gioca apertamente in ogni campo e contro ogni avversario, ma ci sono almeno una manciata di squadre più complete e attrezzate. Fare voli pindarici con la testa in questo momento sarebbe deleterio. Mantenere la categoria - diktat della proprietà - è il primo obiettivo, da raggiungere il prima possibile. Centrati i canonici 40 punti, allora si potrà parlare di (eventuali) velleità di playoff o promozione. Fare il passo più lungo della gamba spesso porta solo rovinose cadute.

Perché è fondamentale vincere la gara col Brescia?

Vincere è sempre importante e il Bari scende ogni weekend in campo per trovare i tre punti. La gara col Brescia, in programma sabato prossimo alle 14.00 al San Nicola, ha però una valenza tremendamente maggiore. Innanzitutto, servirebbe a ottenere il primo successo sul campo amico barese e quindi sbloccare mentalmente i galletti, finora una macchina da guerra solo in trasferta. Regalare una gioia al numeroso pubblico biancorosso previsto per l'occasione darebbe un'ulteriore iniezione di fiducia e entusiasmo ad un ambiente già infuocato. Battere le rondinelle e agganciarle in classifica darebbe infine un chiaro segnale a tutto il campionato.

Perché Cheddira ha avuto questa esplosione?

L'italo-marocchino è un ragazzo su cui il Bari ha scommesso in estate soprattutto per meriti del direttore Polito. Lo scorso anno ha fatto il suo, sbloccando spesso la situazione a gara in corso. In molte occasioni Cheddira, subentrando ai vari Paponi o Simeri, aveva approfittato degli avversari sfiniti o meno lucidi per colpirli. In un campionato dove le squadre si difendono con un baricentro alto, Cheddira va invece a nozze. Le sue caratteristiche di velocista, unite ad un fisico possente e un ottimo senso della posizione, hanno permesso al numero undici di super-performare. Il duro lavoro agli ordini di Mignani ha fatto il resto, con il gioco del Bari che punta spesso sui tagli verticali dell'italo-marocchino, quasi sempre imprendibile per le difese avversarie.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 24 settembre 2022 alle 19:30
Autore: Claudio Mele
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