Il Bari è tornato in Serie B a quattro anni dal fallimento. Nel corso della sua ultracentenaria storia, i biancorossi hanno vissuto la cadetteria per ben 50 stagioni (tre delle quali nella seconda divisione nazionale). Continua oggi il nostro racconto che vuole far rivivere questi campionati. Dopo lo scorso episodio che trattava la stagione 1934/35, facciamo un salto in avanti nel tempo fino alla stagione 2007/08.
La mesta annata precedente, conclusa con uno scialbo tredicesimo posto, deve essere subito dimenticata. Matarrese decide di puntare su Giorgio Perinetti, direttore sportivo reduce da tre salvezze in Serie A col Siena. Il dirigente romano conferma in panchina Beppe Materazzi, subentrato l'anno prima a Maran. Viene rinforzato notevolmente l'attacco, che oltre alle conferme di Santoruvo e Ganci vede gli innesti di Cavalli e di un giovane Lanzafame, in prestito dalla Juve.
Altri colpi firmati Perinetti l'argentino Mariano Donda, prelevato dalla Nueva Chicago, Gianluca Galasso dal Frosinone, Stellini dal Genoa. Confermati su tutti Jean-François Gillet, Ivan Rajcic, l'esperto Esposito e Nicola Belmonte. L'obiettivo dei galletti è quello di fare bene, con una squadra dal grande potenziale che possa dar fastidio e mettere le radici nella parte sinistra della classifica.
Il girone d'andata, però, è disastroso. Il Bari parte con due sconfitte consecutive (2-1 al San Nicola contro il Pisa e 2-1 a Rimini). Molto più netti i ko in casa dell'Albinoleffe e a Frosinone, entrambi per 4-1. Il 3-0 incassato a Modena alla 16^ porta a decisioni inevitabili, ma si decide per dare l'ennesima ultima chance a Materazzi. Il punto di non ritorno arriva il 22 dicembre, 19^ giornata, quando il Lecce sbanca per 4-0 il Bari al San Nicola. I giallorossi, al seguito di 2000 tifosi, spadroneggiano in mezzo al campo mentre i galletti sono completamente avulsi dal gioco. Finisce tra i fischi dei 10.000 baresi e con le dimissioni di Materazzi.
Il 28 dicembre 2007 Antonio Conte diventa il nuovo allenatore del Bari. L'ex Arezzo è alla sua seconda esperienza sulla panchina di una squadra di Serie B ed arriva tra la sfiducia del pubblico. Su di lui garantisce Perinetti, che afferma come Antonio Conte sia nato più per fare l'allenatore che il giocatore. I risultati sono subiti sotto gli occhi di tutti. Ottiene la salvezza anticipatamente piazzandosi a metà classifica con un grande girone di ritorno, segnalandosi soprattutto per la vittoria del derby pugliese contro il Lecce (poi promosso in A), fatto che porta a forti attriti con i suoi conterranei salentini. Una vera e propria vendetta, consumata il 17 maggio 2008, con un 2-1 che ha sancito l'amore della piazza barese per il tecnico leccese, poi suggellato l'anno seguente.
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